
“I’ll kill for you, sir”. Ossia: “Ucciderò per lei, signore”. Queste le parole proferite dal generale Dan Caine a Donald Trump. Un aneddoto raccontato più volte dal presidente americano per testimoniare lo spessore del militare che ha scelto come capo di Stato maggiore congiunto per sostituire Charles Q. Brown jr, finito nel mirino della Casa Bianca per la sua linea woke e troppo di sinistra.
Chi è Dan Caine
Trump ha richiamato il generale Caine dalla pensione per affidargli una carica così importante. Perché il tycoon voleva un fedelissimo, un profilo politicamente allineato. Tanto da sorvolare sui requisiti per la nomina: il 57enne non aveva ricoperto nessuno dei ruoli – vicepresidente dello Stato maggiore congiunto, capo di Stato maggiore di una delle forze armate o capo di un comando combattente – che i candidati sono legalmente tenuti a ricoprire per essere nominati.
Soprannominato “Razing Cane” - gioco di parole con l'espressione idiomatica “Raising Cain”, letteralmente far risorgere Caino e quindi “causare guai” – il militare è noto per il suo stile aggressivo alla guida dei jet F16. Sposato e padre di due figlie, si è laureato al Virginia Military Institute ed è subito entrato nell'aeronautica a stelle e strisce, proprio come il padre. L'11 settembre 2001, è stato uno dei piloti che hanno protetto i cieli di Washington dopo gli attacchi terroristici. Dal 2009 al 2016, Caine ha prestato servizio nella Guardia Nazionale. Vanta circa 2.800 ore di volo sui velivoli militari e ha servito due volte in Iraq, dal 2016 al 2021.
Proprio in Iraq ha incontrato per la prima volta Trump, colpito dalla sua grande determinazione. "Mi disse che per sconfiggere lo Stato Islamico ci voleva una settimana e non due anni come sostenevano tutti" il racconto del capo della Casa Bianca, fino all’ormai nota frase: “Il generale una volta mi disse: ‘Penso che lei sia un grande, signore. Ucciderò per lei, signore’”. Una ricostruzione smentita pubblicamente da Caine, riporta Npr, ma questo non ha impedito al presidente di raccontare l’aneddoto.
Trump elogia il suo fedelissimo – che non si è mai schierato pubblicamente per il partito repubblicano – almeno dal 2019. "È un generale vero, non da televisione" il giudizio di The Donald.
Ora Caine ha un ruolo centrale nella crisi in Medio Oriente: il generale è salito sul podio del Pentagono insieme al segretario Pete Hegseth per spiegare nel dettaglio l'operazione “Midnight Hammer”, "la più grande con i bombardieri B-2 e la seconda più lunga della storia Usa dopo l'11 settembre".