Guerra in Ucraina

"Sventato piano russo per distruggere la Moldavia"

Da Bruxelles il presidente ucraino Volodymyr Zelensky rilancia l'ipotesi di un attacco russo alla Moldavia che sarebbe stato intercettato da Kiev. Cosa c'è dietro?

Zelensky: "Sventato piano russo per distruggere la Moldavia"
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Volodymyr Zelensky lancia la bomba da Bruxelles e spiega che dopo aver invaso l'Ucraina la Russia potrebbe aver intenzione di impadronirsi anche della piccola e vicina Moldavia.

In conferenza stampa prima del Consiglio europeo odierno, il capo di Stato ucraino passato da Londra e Parigi prima di raggiungere Bruxelles dice di aver parlato con Maia Sandu la presidente della Moldavia. "L'ho informata che abbiamo intercettato il piano dell'intelligence russa per la distruzione della Moldavia", dice Zelensky.

Cosa prevede il piano

Il piano mostrerebbe "chi, quando e come spezzerà la democrazia moldava, prendendone il controllo. Non sappiamo se Mosca ha dato l'ordine di eseguirlo, ma si tratta di un piano molto simile" a quello seguito nel caso dell'Ucraina, ha sottolineato il capo di Stato.

Il tema di un possibile allargamento del conflitto russo-ucraino alla Moldavia è aperto da tempo e ancora a ottobre il Washington Post ha rivelato che a suo avviso Mosca mirasse a portare Chisinau sotto la sua influenza politica dichiarando di aver consultato documenti riservati delle intelligence moldava e ucraina, oltre a fonti occidentali.

La situazione in Moldavia

Maia Sandu, capo di Stato moldavo, è una leader in equilibrio precario da tempo. Mira a tenere attive le buone relazioni economiche e politiche con l'Occidente, ha condannato l'invasione russa e ha subito sanzioni sui prodotti agricoli da Mosca, ma non vuole vedere ampliato al suo territorio il conflitto.

Ciononostante, in passato ha compiuto, anche per eccesso di zelo, mosse dure contro la comunità politica filo-russa nel Paese. Chi scrive era a Chisinau nella giornata del 9 maggio, data della Festa della Vittoria dell'Armata Rossa contro il nazismo, e ha potuto constatare il fatto che la parata dedicata, non autorizzata dal governo, avesse ottenuto una grande presenza di piazza tra tutti gli strati della popolazone.

L'opinione pubblica moldava non ama la Russia, ma non è disposta a rinunciare alle sue prerogative. Al tempo stesso è difficile pensare che un tentativo di sovversione pro-Mosca possa aver successo, dato che il Paese ha in sospeso l'annosa questione della Transnistria secessionista e "protetta" da Mosca, a cui rischia in prospettiva di aggiungersi la sfida della Gagauzia turcofona, ortodossa e legata a doppio filo alla Russia. Ma anche nella Transnistria filo-russa la memoria della guerra civile del 1992 è tale da scoraggiare ogni speranza di soccorso esterno da parte di Mosca.

A oggi le parole di Zelensky sono difficili da verificare. Non è da escludere che l'Fsb, titolare dell'intelligence estera per l'area ex sovietica, possa aver ipotizzato analisi di scenario per una destabilizzazione della Moldavia.

Ma è assai complesso pensare che tali scenari possano anche solo lontanamente essersi avvicinati al versante operativo per i rischi di un'ulteriore marginalizzazione della Russia che comporterebbe e per la minaccia di un contatto diretto Russia-Nato via Moldavia al confine con la Romania.

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