
Nel cuore dell’invasione russa in Ucraina, le perdite umane raggiungono numeri che parlano da soli: nel solo 2024, la Russia avrebbe perso in media 27 uomini per ogni chilometro quadrato di territorio occupato. È il bilancio più sanguinoso dall’inizio del conflitto, il 24 febbraio 2022. Secondo un’indagine congiunta del servizio russo della BBC, del sito indipendente Mediazona e di un network di volontari, lo scorso anno hanno perso la vita almeno 45.287 soldati russi — una cifra tripla rispetto al primo anno di guerra e superiore anche al 2023, segnato dalla lunga e brutale battaglia di Bakhmut.
Dal 2022 a oggi, i nomi confermati dei caduti sono 106.745, ricavati da necrologi, cimiteri e memoriali. Ma si tratta solo di una parte. Gli esperti stimano che questi dati rappresentino appena il 45–65% del totale reale, spingendo il numero effettivo delle vittime tra le 164.000 e le 237.000 unità. Il giorno più mortale del 2024 per l’esercito russo è stato il 20 febbraio, quando 201 militari sono stati uccisi in un solo attacco contro un campo d’addestramento. Un evento mai citato nei bollettini ufficiali del Ministero della Difesa russo.
Le fasi più cruente della guerra si sono alternate anno dopo anno: nel 2022, i russi persero almeno 17.890 uomini; nel 2023, il numero salì a 37.633, con i picchi tra gennaio e marzo, durante i falliti tentativi di conquista di Vuhledar e Bakhmut. Nell'analisi è stata data priorità alle date esatte di morte dei soldati. Se non disponibili, sono state utilizzate la data del funerale o la data in cui è stato segnalato il decesso. Nei primi due anni di guerra, 2022 e 2023, le perdite russe hanno seguito un andamento a ondate: pesanti combattimenti con un elevato numero di vittime si sono alternati a periodi di relativa calma. Nel 2023, ad esempio, la maggior parte delle vittime si è verificata tra gennaio e marzo, quando le forze russe hanno tentato di conquistare le città di Vuhledar e Bakhmut, nell'Oblast di Donetsk. Nel primo anno dell'invasione su vasta scala, secondo la BBc, la Russia ha perso almeno 17.890 soldati. Questo numero non include le perdite delle due forze per procura russe nell'Ucraina orientale occupata. Nel 2023 il numero è salito a 37.633.
Nel 2024 , non c'è alcun periodo che mostri un calo significativo delle vittime. Alle sanguinose battaglie per Avdiivka e Robotyne hanno fatto seguito attacchi intensificati verso Pokrovsk e Toretsk. Nell'agosto del 2024, coscritti russi sono stati uccisi quando le forze ucraine hanno fatto irruzione oltre il confine nella regione di Kursk. Solo dal 6 al 13 agosto, si stima che siano morti 1.226 soldati russi. Secondo l’esperto militare statunitense Michael Kofman, le perdite più gravi si sono verificate tra settembre e novembre, durante le spinte offensive a est. “Mosca ha impiegato tattiche d’assalto basate su piccole unità di fanteria, lanciando ripetutamente gruppi dispersi su obiettivi fortificati: un approccio che ha moltiplicato le perdite in proporzione ai progressi ottenuti”, ha spiegato. Nonostante il tributo di sangue, il Cremlino è riuscito a mantenere il flusso di nuovi combattenti. A partire dalla seconda metà del 2024, il ritmo del reclutamento ha superato le perdite: pagamenti una tantum maggiorati, stipendi fino a sette volte superiori alla media e nuove formazioni militari sono stati messi in campo per sostenere lo sforzo bellico.
Tuttavia, il prezzo è altissimo. Un quarto dei caduti del 2024 erano volontari, un numero in crescita. Molti sono stati spediti al fronte con appena due settimane di addestramento, secondo le fonti, con capacità di sopravvivenza pressoché nulle. Il tributo più pesante lo ha pagato la repubblica russa di Bashkortostan: 4.
836 morti confermati, in gran parte provenienti da aree rurali. Il 38% non aveva alcuna esperienza militare prima del conflitto. Una generazione spedita a combattere in una guerra che, sempre più, somiglia a un tritacarne silenzioso.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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