Il guerriero della scherma: "Tranquilli, non scapperò"

"La federazione non ha soldi? Ma nemmeno buona volontà". "Mia mamma parla troppo con i giornalisti: l’ho sgridata"

Sembrava un principe ed ora è conciato come un guerriero: capelli radi e barba che incornicia l’idea. Potrebbe essere uscito da un quadro ed, invece, è stato ripescato da «La Talpa» che non riassume la stessa idea artistica. Per evitare il sondaggio (meglio principe delle pedane o guerriero della Talpa?), la Disney lo ha battezzato come «il Principe Caspian» italiano, con tanto di Dvd (sul vero principe) in uscita. Lui è Matteo Tagliariol, campione olimpico della spada, per il momento personaggio a tempo pieno, anche nelle polemiche. Delle cronache di Narnia fa solo il testimonial, ma forse non ci starebbe male nella favola.

Tagliariol, principe o guerriero?

«Mi piacerebbe essere principe, ma il guerriero è più terreno, più vicino a me. Nelle favole ci sono valori positivi: combatti per riprenderti il regno, per un ideale. Se i ragazzi si identificano, può essere un insegnamento di vita».

E quando la definiscono eroe di un’Olimpiade?
«Macchè eroe! Sarà la cosa che ricorderò di più nella vita. E il 2008 come un anno memorabile».

Ma lei sapeva: in tempi non sospetti giurava sulla vittoria...

«Vero, lo dicevo da quattro anni: vinco la finale contro Jeannet. Ci ho azzeccato. I miei amici mi hanno spedito un messaggio che diceva: avevi ragione, ma ora sarai insopportabile».

Da dove tanta convinzione?

«Non sono borioso, solo guascone. Eppoi perché esser poco modesti? Vero, sarà difficile ripetersi. Ma penso positivo. Gli avversari mi vorranno battere, io sfrutterò il vantaggio psicologico di essere campione, dovrò migliorarmi. E cercherò di ripetermi fra quattro anni. Non sono sicuro di farcela, ma questo è l’obbiettivo».

E continuerà a litigare con la federazione per il maestro, per i danari che mancano. Lei e Montano avete sollevato un bel polverone...

«Abbiamo fatto il boom! Ma così la pensano in tanti. E prima di me lo dicevano altri 50. Mi ero ripromesso di far silenzio fino al chiarimento. Ora è il momento della mediazione: vediamo se riusciamo a trovare un accordo».

Sennò...
«Ho parlato con la federazione, parlerò col presidente, cerchiamo una soluzione che soddisfi tutti. Non dico di aver esagerato, magari male interpretato. Non andrò in Svizzera: ho ricevuto offerte tempo fa. E se troveremo un accordo, sarò il primo a chiedere scusa. Ma vorrei che la federazione facesse un tentativo per riportare il maestro Mazzoni in Italia. So quanto prende in Svizzera, loro ci devono provare. Poi se lui chiedesse centomila euro, sarei il primo a dire: lasciate perdere».

Mancano i danari...
«A volte la buona volontà. Con me la federazione si è ben comportata nell’anno olimpico, ma un anno su venti».
Dicono che lei abbia lasciato la società del Giardino per danari...
«Lo dicono le malelingue. Ora sto a Legnano dove mi sembra di essere tornato nelle favole».

Lei sta guadagnando danari con la Tv. In questo periodo voi atleti siete molto ricercati.

«Forse la gente si è stancata di semplici icone. Vuole icone parlanti. Lo schermidore è uno sportivo con un piccolo più: abbiamo una marcia in più».

L’esperienza alla Talpa?

«Pensavo fosse più divertente, non credevo così dura la convivenza con altre persone. Però è servita per migliorare il rapporto con la mia fidanzata: ha visto che mi sono comportato bene. Ora con i soldi comprerò una casa, dove vivrò ancora da single».

La tv sarà sempre attraente?

«Non la scambierò certo con lo sport. Magari servirà per propagandarlo. Ci andrò per qualche comparsata, cose brevi».

Gli eccessi non rischiano di rovinare l’immagine degli atleti...

«Non capisco: tutto bene se ci va il calciatore. E’un professionista, può perfino ballare. Se andiamo noi, ci tacciano di essere poco sportivi. Non mi importa di chi critica, ma non accetterò di sentir dire: ha perso perché è andato in Tv».

Qualcuno pensa: allora non si battono solo per l’oro...

«Mi batto per l’oro, non per i soldi. Non sapevo nemmeno quale fosse il premio. L’ho scoperto all’ultimo. Nel nostro sport non arrivano soldi: non certo quando tiriamo in coppa del mondo. Solo se facciamo gare negli Emirati. Allora lasciateci sfruttare quei due-tre mesi, dopo olimpiadi e mondiali. Saltiamo le vacanze e andiamo in Tv. Se qualcuno mi dice: ti pago perchè tu non vada, sto a casa. Dicono che faccio il re Mida, alla ricerca del soldo facile. Bene, d’ora in poi racconterò tutte le offerte che mi arrivano, alle quali dovrò rinunciare per allenarmi».

Ma, insomma, l’oro frutta?

«Bah! Non diventi Rockefeller. I premi sono doppiamente tassati. Però funziona. Noi non siamo abituati a grandi guadagni».

E la mamma tifosa cosa dice?

«Ultimamente ha fatto tante interviste. Lei è candida e non conosce voi giornalisti. Ha parlato troppo per i miei gusti. Già basto io, che ogni tanto dimentico i freni. In questo mondo non si può sempre dire quel che si pensa».

Cosa ha fatto di così grave?
«Uno scambio di opinioni con Severgnini, si è lasciata trascinare.

Mi ha difeso, benchè all’inizio non fosse d’accordo sulla Talpa».

Al cuor di mamma...

«Appunto. Però io adoro la mia famiglia. E sa perchè? Perchè appariamo come siamo. E l’esser genuini, premia».

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