(...) di prima necessità spendo circa 80 euro alla settimana e noi siamo solo tre in famiglia. Pane pasta e ortofrutta sono davvero inavvicinabili, meno male che abito vicino al mercato di Corso Sardegna perché lì si riesce a risparmiare qualcosina su frutta e verdura». È quasi impossibile sentire una voce differente da questa, ma per essere più oggettivi possibili, lista della spesa alla mano, abbiamo fatto un giro tra i supermercati di Genova e basso Piemonte.
Perché se è vero, e lo dicono i dati Istat di marzo, che l'inflazione dell'ultimo mese è ai massimi livelli rispetto addirittura agli ultimi dieci anni, purtroppo la Liguria riesce a piazzarsi in testa a questa classifica negativa confermandosi molto più cara rispetto al Piemonte e alle altre regioni del nord Italia, almeno per quello che riguarda i generi alimentari.
Nel «paniere virtuale» su cui è stato fatto il monitoraggio erano presenti prodotti che spaziavano dall'ortofrutta, pasta, formaggi, biscotti, bevande analcoliche e surgelati a detersivi, pannolini e vari prodotti per l'igiene personale. Il primo significativo dato emerso è che fare la spesa alla COOP non è poi tanto più conveniente rispetto ai piccoli supermercati di quartiere, ma anzi può essere addirittura sconveniente in particolare per i «single» perché le offerte migliori sono sulle grandi scorte. Inoltre è più cara rispetto agli altri supermercati per quello che riguarda i prodotti surgelati (ci riferiamo sempre ovviamente alle marche comuni a tutti i supermercati e non ai prodotti marchio Coop) e il pesce arrivando, ad esempio, ad una differenza di addirittura 4 euro al chilo sullo stoccafisso rispetto allo stesso prodotto venduto alla Ekom. Per quello che invece riguarda pasta, farina e scatolame la Coop, insieme alla Basko, è risultata abbastanza competitiva anche se è comunque più cara rispetto alla Lidl. Bisogna tenere presente però che quest'ultimo supermercato vende per lo più prodotti in formato «scorta». Ad esempio una confezione di biscotti del Mulino Bianco da 350 grammi costa 1,69 euro alla Coop, 1,71 euro alla Basko, mentre la stessa tipologia di biscotti, ma in confezione da 700 grammi, quindi il doppio del peso, costa 2,80 euro alla Lidl.
I prezzi maggiori, un po' su tutte le tipologie di prodotti, sono quelli del Punto Sma e del Dì per Dì. In particolare le maggiori differenze si riscontrano sui formaggi: il «Bel Paese», ad esempio, costa rispettivamente 15,50 euro al chilo al Punto Sma, 14,50 al Dì per Dì mentre costa 12,89 euro alla Coop e alla Conad. Bisogna tenere conto però anche del fatto che questi due supermercati hanno tipicamente metrature molto inferiori rispetto alla Coop e alla Basko e sicuramente sentono maggiormente l'influenza dello schiacciante monopolio di quest'ultime.
In generale i più convenienti sia per quello che riguarda l'ortofrutta sia in generale su tutti gli altri prodotti, anche quelli di marca, Ekom e Lidl in cui si può risparmiare fino al 20 per cento. Ovviamente il risparmio può essere ancora maggiore se non si scelgono prodotti di marca, che, in generale, sembrano comunque avere un buon rapporto qualità prezzo secondo la maggior parte dei consumatori intervistati. «Preferisco acquistare le cosiddette sottomarche - afferma Filippo, un signore sulla cinquantina - perché la qualità non è assolutamente deprecabile e così facendo riesco a risparmiare fino al 30%».
Cercare di fare una classifica completa e esauriente dei prodotti più economici a seconda del supermercato è abbastanza difficile e non può avere valore assoluto perché a cadenza settimanale, secondo uno stile mutuato dagli Stati Uniti, ogni supermercato mette in offerta alcuni prodotti diventando quindi, per il momento dell'offerta, il luogo più vantaggioso dove acquistare quello specifico bene: oramai quasi tutti i consumatori stanno molto attenti a queste dinamiche e la maggior parte delle persone intervistate dichiara di non fare la spesa sempre nello stesso posto, ma di girare parecchio e di acquistare solamente i prodotti in offerta.
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