Guinea, morto presidente colpo di Stato dei militari

Il presidente dell'assemblea nazionale annuncia la morte di Lansana Contè, generale al potere da 25 anni. Messaggio dei militari alla radio: "Sospesi governo e costituzione"

Guinea, morto presidente 
colpo di Stato dei militari

Conakry - È golpe. Un vero e proprio colpo di stato militare quello che è in corso dall’alba in Guinea, a poche ore dalla morte del presidente, generale Lansana Contè, uno tra i più longevi dittatori africani, piegato da una misteriosa malattia all’età di 74 anni, dopo 25 dei quali trascorsi al potere. All’annuncio della scomparsa di Contè ne è infatti seguito un altro, con cui si rendevano noti la sospensione della Costituzione, il blocco delle attività politiche e sindacali, la destituzione del governo in carica e delle altre istituzioni principali, l’avvento di un Consiglio Consultivo costituito da civili, ma anche da ufficiali delle forze armate. Questi ultimi appaiono essere l’anima del tentativo di golpe in atto: la loro mossa successiva è infatti consistita nel convocare tutti i ministri del disciolto esecutivo e diversi altri tra notabili e alti funzionari pubblici, costretti quindi a radunarsi in una caserma dell’esercito, sebbene ufficialmente per "garantirne la sicurezza". Alla popolazione è stato inoltre ordinato via radio di "rimanere a casa e astenersi da qualsiasi atto di vandalismo o saccheggio": il tutto in nome e per conto del fantomatico consiglio consultivo che, stando a un comunicato, "ha già preso il potere in maniera effettiva" per riempire il vuoto istituzionale creatosi. Il presidente che succederà a Contè sarà nominato dallo stesso organismo nei prossimi giorni, insieme al nuovo primo ministro e al suo futuro gabinetto: il cui compito prioritario, è stato precisato, sarà rappresentato dalla lotta contro la corruzione.

Annuncio alla radio La radio statale della Guinea ha trasmesso un messaggio in cui dichiara che la Costituzione e il governo del paese sono stati sospesi, poche ore dopo l’annuncio della morte del presidente Contè nello stato dell’Africa occidentale esportatore di bauxite. Alcuni giornalisti che si trovano alla sede della radio di Stato hanno riferito che un gruppo di militari ha fatto irruzione nell’edificio costringendo il personale a trasmettere il comunicato. La nota letta ai microfoni informa che sarà costituito un consiglio che nominerà un presidente nei prossimi giorni, aggiungendo che verranno eletti anche un nuovo primo ministro e un governo per combattere la corruzione.

Golpe L’identità dei militari che hanno trasmesso il messaggio non è ancora chiara, e non è stato possibile stabilire se abbiano già occupato altre istituzioni del governo. Il Paese - guidato per anni dal generale Contè, diabetico e fumatore incallito - ha affrontato ultimamente proteste anti-governative, scioperi e sanguinosi ammutinamenti militari, e la situazione è stata aggravata dal crescere dei prezzi di cibo e petrolio. La maggioranza della popolazione vive in condizioni di povertà, nonostante la nazione sia ricca di minerali. Quando i leader del governo hanno annunciato la morte di Contè sulla televisione di stato stamattina presto, il comandante militare Diarra Camara ha ordinato alle sue truppe di proteggere i confini e i punti strategici dell’ex colonia francese.

Conflitto Il presidente dell’Assemblea Nazionale Aboubacar Sompare, accompagnato dal primo ministro Ahmed Tidiane Souare, e da Camara con alcuni ufficiali, ha dichiarato che Contè è morto la notte scorsa, all’età di circa 74 anni. Sompare ha chiesto alla Corte Suprema del paese di essere nominato presidente, in linea con le disposizioni della costituzione.

L’articolo 34 della costituzione della Guinea infatti, prevede che il presidente dell’assemblea nazionale sia nominato capo dello stato in caso di morte del presidente in carica, per organizzare entro 60 giorni delle elezioni presidenziali. Le elezioni erano comunque previste per il 2009. Analisti internazionali sostengono che il modo in cui i militari reagiranno al vuoto di potere lasciato da Conte sarà cruciale per la futura stabilità del Paese.

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