Guru arrestato, tutti vogliono parlare

Davanti al gip del Tribunale di Tivoli che lo ha fatto arrestare si è avvalso della facoltà di non rispondere. Ha scelto la strada della prudenza Danilo Speranza, 62 anni, il santone arrestato lunedì per violenza sessuale, truffa e riduzione in schiavitù. Niente a che vedere con l’aria beffarda che aveva mentre gli agenti lo accompagnavano in carcere: «Sono innocente - diceva - mi hanno certificato che sono impotente, entrò metà aprile sarò fuori».
Due le adolescenti costrette a subire ogni tipo di abuso dopo aver soggiocato le loro madri, una ventina di altri casi in corso di accertamento. Vittime convinte di avere a che fare con un personaggio dal carisma straordinario, pronte a tutto per soddisfare il guru della setta Maya, capace di cambiare il «karma negativo» di chi si affidava a lui e di prosciugarne i conti, chiedendo soldi per portare a termine fantomatici progetti scientifici. Un migliaio di affiliati: tossicodipendenti, malati, separati, stressati a cui venivano prospettate guarigioni miracolose e novità decisive. Nell’elenco degli iniziati anche dipendenti della Banca d’Italia, di ministeri e Parlamento, ex appartenenti alle forze dell’ordine. Del resto la copertura della setta erano corsi di yoga e lezioni di filosofia orientale. Da quando il santone è stato arrestato, gli investigatori continuano a ricevere chiamate da persone che frequentavano l’associazione e che ora chiedono di testimoniare. E non è escluso che qualcuno, alla luce di quanto emerso dall’inchiesta, voglia presentare altre denunce contro Speranza. Prosegue, intanto, il lavoro per catalogare il materiale sequestrato al guru. Un vero e proprio tesoro nascosto nei diversi luoghi in uso o frequentati dal santone. Oltre a 100 moto d’epoca delle marche più famose, anche quadri di valore, tra cui un Salvator Dalì, cataloghi e procure a vendere opere d’arte. Speranza amava investire in francobolli. Gli investigatori ne hanno trovato intere collezioni. Tra gli altri due Gronchi rosa, che sul mercato valgono almeno 400mila euro. Di grosso valore commerciale anche dieci atlanti del 1878, uno zaffiro di un carato e mezzo e qualche brillante. All’attenzione degli inquirenti pure documenti contabili e bancari di importanti transazioni finanziarie, decine di blocchetti di assegni e matrici che attesterebbero l’ingente quantità di denaro che il guru riusciva da estorcere agli adepti, atti costitutivi di società sulle quali sono in corso accertamenti, documenti che provano i rapporti del santone con paesi stranieri, in particolare con Somalia e Senegal, probabilmente per la costituzione di altre sette mascherate. Secondo i legali di Speranza le accuse potrebbero essere «giustificate da un risentimento amoroso di alcune sue ex».
E ieri sera un petardo è stato fatto esplodere nella cassetta postale della sede del circolo Re Maya.

Molta paura e alcuni vetri in frantumi ma per fortuna nessun ferito. Polizia e carabinieri sono alla ricerca di telecamere che possano aver ripreso l’arrivo della persona o delle persone che hanno posizionato il piccolo ordigno.

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