Sorpresa, sorpresa, labilissimo hacker che a Ferragosto ha attaccato e distrutto la banca dati del Pio Albergo Trivulzio, non ha poi fatto tutti questi danni. «La settimana prossima il sistema sarà pienamente operativo, con tutti i dati recuperati nelle memorie di sicurezza» rassicura Enrico Giovanardi, responsabile del settore informatico del Pat, che lancia anche un segnale di ottimismo: «Impossibile che il pirata non abbia lasciato tracce, e io sono molto ottimista sulla possibilità che la polizia postale possa individuarlo».
Ottimismo a parte, sono anche partite le contromosse prima tra tutte lincaricato conferito ai detective della Kroll, una delle maggiori agenzia americane nel campo dello spionaggio informatico, per sostenere lIstituto nella rielaborazione dei dati, aumentare i livelli di sicurezza e magari capire che sia stato lhacker. Spazio poi anche alle polemiche, in quanto il Comune denuncia di aver appreso dellincursione dai giornali: «Qualcosa va rivisto nei rapporti con la Baggina» commenta lassessore Pierfrancesco Majorino.
Nel frattempo però gli esperti sono al lavoro da dopo ferragosto e pensano di poter ripristinare lintero sistema entro la settimana prossima come spiega Giovanardi: «Posta elettronica, contabilità, e gestione del patrimonio sono nuovamente operativi. Nei prossimi giorni ripartirà anche Poliambulatorio e gestione ricoveri. Quindi penso proprio che tra pochissimo avremmo riparato tutti i danni del pirata». Che dunque non è riuscito nel suo intento di distruggere definitivamente larchivio del Trivulzio. «Copie di quella memoria sono già state recuperate e le stiamo mettendo in sistema giorno dopo giorno».
Giovanardi pensa anche di aver individuato il momento dellattacco: «Già domenica 14 agosto abbia iniziato a riscontrare i primi malfunzionamenti al sistema, quindi lhacker deve essere entrato in azione nella notte precedente». Con grande abilità «Avevano dei sistemi di protezione piuttosto sofisticati ma lui è riuscito ad aggirali» ammette sconsolato Giovanardi. Che poi azzarda unipotesi: «Credo che il responsabile possa essere cercato nellambito del Pat composto da dipendenti, 1600, ospiti, 1.500, fornitori e appaltatori e le loro famiglie: oltre 10 mila persone».
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