Pietro Acquafredda
da Roma
Il Festival di Spoleto 2005 (1-17 luglio) con Francis Menotti da solo al timone, mentre il vecchio maestro Gian Carlo, 94 anni, recita la parte defilata di nume tutelare, promette «scoperte e sorprese». E forse la più sensazionale delle sorprese, ma anche l'unica al capitolo melodramma, è la riproposta di unopera di Haendel, Ferdinando re di Castiglia, riscoperta e ricostruita da Alan Curtis, che ne curerà anche la direzione a capo dellensemble «Complesso Barocco» (Teatro Caio Melisso, dall'11 al 16 luglio). La versione conosciuta dell'opera reca un diverso titolo, Sosarme, e la storia, inizialmente ambientata in Europa, è diventata una fantasia mediorientale. Che cosa abbia spinto Haendel a cambiare ambientazione, titolo e nomi dei personaggi e a sacrificare molti pezzi di musica bellissima, non è ancora chiaro.
Piazza Duomo ospiterà inaugurazione e chiusura del Festival con due concerti sinfonici. Il primo, il 12 luglio, affidato al direttore finlandese Mikko Franck, 26 anni, alla testa dell'Orchestre National de Belgique (in programma Beethoven e Ciaikovskij, solista Thibaudet nel Concerto n.1 per pianoforte e orchestra); a chiusura, il 17 luglio, la Filarmonica di San Pietroburgo agli ordini di Yuri Temirkanov in un programma «russo» che promette scintille, per l'Ouverture 1812 di Ciaikovskij, con la partecipazione della Banda dell'Esercito. Piazza Duomo ospiterà anche il Gala di Danza (8,9 e 10 luglio), con diversi ballerini ospiti, mentre al Teatro Romano altra danza, già dall1 luglio, e la Elisa Monte Dance festeggerà, dal 7 in avanti, il suo primo quarto di secolo. Piazza Duomo, infine, anche per le due serate di jazz e per la Palast Orchester con Max Raabe, il 3 luglio.
Al Caio Melisso (9 e 10 luglio) è attesa Andrea Jonasson in Medea, melologo di J. A. Benda da F.W.
- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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