(...) quotidianamente, il pericolo che manifestazioni e o commemorazioni possano trasformarsi, troppo facilmente, in occasione di attacchi alle forze dellordine e devastazioni. Ora è venuto il momento che associazioni, partiti politici, istituzioni e sindacati si assumano interamente le responsabilità dei futuri appuntamenti: le ormai imminenti commemorazioni per il G8 di Genova non siano occasione di alcun attacco agli operatori della sicurezza né di danni alla città di Genova».
Ancora più drastico è il Popolo della Libertà che parla per voce del suo responsabile alla sicurezza Gianni Plinio che chiede al Prefetto di limitare il percorso del corteo previsto il prossimo 23 luglio: «Dopo le giornate di guerriglia in Val di Susa - ha detto Plinio - è giusto e doveroso usare la massima prudenza». Per il Popolo della Libertà non va solo limitato il corteo ma va anche richiesta ai promotori una cauzione in modo tale da poter risarcire le vittime di eventuali danneggiamenti a negozi o beni pubblici.
Certo non sembrano raffreddare gli animi le dichiarazioni rilasciate in questi giorni da alcuni esponenti che saranno tra i promotori delle manifestazioni genovesi come Haidi Giuliani, mamma di Carlo, che paragona la Val di Susa al luglio 2001 genovese: «Il vero facinoroso è lo Stato - sentenzia - che arma la rivolta per impedire allopinione pubblica di conoscere le vere ragioni dei movimenti». La Giuliani non si ferma a considerazioni generiche ma, nonostante non fosse in Val di Susa in prima linea come vorrebbe far intendere, si sbilancia anche su chi in quei luoghi, ad attaccare la polizia, cera: «I black block sono uninvenzione giornalistica. Chi si difende dalle cariche finisce per essere etichettato così perché fa comodo farlo».
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