Cronaca locale

"Hanno ricostituito la gang". A processo dieci Latin Kings

All'ordine del capo "Inca supremo", bande di giovani sudamericani si sfidavano per controllare il territorio

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La Procura di Milano ha chiesto il processo per dieci sudamericani accusati di aver ricostruito una costola dei Latin King, fazione Chicago, una delle bande latino americane - le pandillas - note per la loro violenza e le rappresaglie contro le bande rivali. La richiesta di rinvio a giudizio è stata firmata dal pm Francesca Crupi, titolare dell'inchiesta che lo scorso aprile aveva portato la Squadra Mobile ad arrestare nove giovani, tra i 20 e i 36 anni, tre dei quali sono ancora in cella mentre gli altri hanno l'obbligo di firma. Il decimo per cui è stato proposto il rinvio a giudizio è un personaggio di secondo piano.

Le accuse sono associazione per delinquere, lesioni aggravate, rissa aggravata e porto illegale di armi improprie. Tra le persone finite in carcere circa tre mesi fa ci sono «Inca supremo», il leader della fazione che è per altro rivale degli Ms13, e il «Don» capo del «capitolo» di Cologno Monzese. Ed è proprio «l'Inca supremo della tribù» che in una intercettazione agli atti dell'inchiesta aveva intavolato un duro confronto con un esponente di spicco della banda «nemica»: «Ascolta, se devi attaccare attacca, però parla chiaro, perché questa cosa finisce male e - lo aveva minacciato - faremo una marea di funerali. Ho notato che vi sta piacendo passare per zone che non sono vostre» aveva aggiunto il capo del Latin King Chicago che con un suo affiliato, in un'altra telefonata, aveva espresso la necessità di fare pulizia. «Dobbiamo fare una pulizia di zona perchè stanno passeggiando nelle nostre» diceva.

In questo contesto gli inquirenti e gli investigatori hanno collocato le feroci risse nel 2022 in un parco giochi in via Avezzana, una successiva a un festival di musica latino americana ad Assago e un agguato in discoteca: volarono pugni, calci e bottigliate. Le sfere d'influenza, infatti, sono ritenute «invalicabili» dai rivali, così come tra i componenti della gang vigono regole ferree raccolte nel «Manifesto» o «Letteratura» che, se violate, comportano punizioni cruente.

Gli agenti della Squadra Mobili sono arrivati ad arrestare i nove delinquenti indagando su un tentato omicidio avvenuto il 5 marzo, in via Chiese. La vittima prescelta, un sudamericano, in passato capo della pandilla rivale MS13, era stata colpita prima con un pugno, poi con delle bottiglie di vetro e infine, una volta a terra, a colpi di machete su una mano.

Le pandillas si reggono su organizzazioni gerarchiche, disciplinate da un rigido regolamento interno. Si rifanno ai Latin Kings nati nel 1940 a Chicago con ben altri scopi: aiutare i latino-americani che vivevano negli Stati Uniti a trovare un futuro migliore. Questa finalità è stata presto abbandonata. I componenti della gang si riconoscono dai vestiti di colore oro e nero e dal simbolo della corona.

Ora pretendono di esercitare il controllo del territorio con l'uso della violenza ma la parola passa al gup.

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