
Se settembre è il mese dell’iPhone, ottobre a Cupertino è il mese tradizionalmente dedicato alle novità lato desktop e tablet. Invece dell’evento previsto secondo alcune indiscrezioni per il 28 ottobre, Apple ha deciso di anticipare i tempi e presentare al pubblico l’ultima evoluzione dei chip progettati dalla ditta californiana. Il chip M5 promette un balzo dal punto di vista delle prestazioni, dell’efficienza energetica ma soprattutto nella capacità di elaborare i carichi di lavoro dell’intelligenza artificiale. Questo nuovo system-on-chip sarà presente da subito sia sul nuovo modello di iPad Pro che sui nuovi MacBook Pro da 14 pollici. Più che un semplice miglioramento rispetto all’M4, Apple spera che questo nuovo chip, figlio di una filosofia innovativa, serva a riconquistare posizioni nella battaglia dell’Ai, che, al momento, vede la mela morsicata in ritardo rispetto alla concorrenza.
Un chip fondamentale per Apple
A giudicare dai toni usati nel rivolgersi alla stampa, la dirigenza di Apple punta molto su questo chip per riconquistare la leadership nella battaglia per l’intelligenza artificiale. Secondo Johnny Srouji, Svp per le tecnologie hardware della casa di Cupertino, “M5 segna un grande salto avanti in termini di prestazioni AI per i chip Apple. Con l’introduzione dei Neural Accelerator nella GPU, M5 dà una spinta enorme ai flussi di lavoro AI. Insieme al grande miglioramento nelle prestazioni grafiche, al core CPU più veloce al mondo, ad un Neural Engine più veloce, e all'ampiezza di banda della memoria unificata ancora maggiore, M5 porta su MacBook Pro, iPad Pro e Apple Vision Pro prestazioni e capacità di livello superiore”. Il chip, realizzato da Tsmc con una tecnologia a 3 nanometri di terza generazione, promette un miglioramento netto in termini di prestazioni a tutto tondo: ognuno dei 10 core ha un Neural Accelerator, il che si traduce in una potenza di calcolo di picco nei calcoli legati all’Ai di quattro volte superiore a quanto visto nell’M4.

Secondo i test effettuati da Apple, i quattro performance core dell’M5 sono i più veloci al mondo mentre la Gpu con il ray tracing di terza generazione garantisce prestazioni grafiche del 45% superiori al chip M4. Ogni aspetto del chip, dal Neural Engine a 16 core alla sezione dedicata all’encoding dei media fino alla banda di memoria, è stato rivisto, risultando in aumenti di prestazioni importanti. Non ci vuole molto, però, per capire come Apple sia ansiosa di rimarcare il balzo in avanti dell’ottimizzazione dell’intelligenza artificiale, a suo dire integrale nell’architettura del nuovo chip. La differenza rispetto alla concorrenza è che Apple punta a rendere ancora più efficienti i modelli linguistici che operano in locale, senza trasferimento di dati al di fuori del vostro dispositivo. I vantaggi dal punto di vista della privacy e della sicurezza informatica sono evidenti e, almeno secondo Apple, dovrebbero garantire un vantaggio importante rispetto ai rivali. Per migliorare l’efficienza nelle applicazioni grafiche ma anche dell’Ai, la memoria di base è stata raddoppiata a 32 Gb, una differenza fondamentale per chi voglia usare questi dispositivi in maniera professionale.

Il nuovo iPad Pro, ancora più potente
Come succede da qualche anno, il primo dispositivo Apple che monterà il nuovo chip M5 sarà il modello di punta della famiglia dei tablet della ditta californiana, l’iPad Pro. Il nuovo modello promette, secondo i test di Apple, prestazioni Ai 3,5 volte superiori al modello precedente e un balzo in avanti nelle capacità grafiche, ora in grado di reggere progetti ancora più complessi. La presenza dei nuovi chip di rete e cellulari garantisce un aumento del 50% per chi voglia lavorare in 5G e migliore efficienza energetica. Il nuovo iPad Pro sarà disponibile nei tradizionali colori nero e argento e nei tagli da 11 e 13 pollici, entrambi con il display Ultra Retina XDR ed una serie di accessori aggiornati e pensati per l’uso in mobilità.

Secondo John Ternus, Svp hardware engineering di Apple, “il nuovo iPad Pro offre l’esperienza iPad più avanzata e versatile di sempre”, ridefinendo ancora una volta i confini dei tablet professionali “grazie ad un enorme salto in avanti nelle prestazioni AI e al grande miglioramento nella grafica, alla connettività wireless ultrarapida e alle funzioni innovative di iPadOS 26”. Il vetro con nanotexture, al contrario di quanto affermato da qualche indiscrezione, sarà disponibile solo come optional che farà salire ulteriormente il prezzo già importante di questo tablet. L’iPad Pro 11” parte da €1.119 per il modello Wi‑Fi mentre il modello da 13 pollici con 5G arriverà a ben 1.719 euro.

Un MacBook sempre più Pro?
Al contrario di quanto avvenuto negli anni scorsi, Apple ha deciso di presentare solo la versione base del chip M5, ritardando il lancio delle versioni Pro e Max a data da destinarsi. Questo spiega perché nella giornata di oggi si sia voluto presentare solo il MacBook Pro base da 14 pollici, un modello che in passato non ha goduto di grande fortuna, visto che gli utenti professionali preferiscono investire sui chip più potenti. Oltre ai vantaggi di prestazioni del chip M5 e l’aumento della memoria base a 32 Gb, Apple ha lavorato sulla batteria, in grado di garantire ben 24 ore di autonomia ma anche sull’Ssd interno, che dovrebbe essere più performante.

In realtà le novità del nuovo MacBook Pro M5 finiscono più o meno qui: niente nuovi colori, il solito display con nanotexture optional, l’ottima videocamera Center Stage da 12 megapixel e tutte le caratteristiche già apprezzate in passato. Se John Ternus dice che “MacBook Pro continua a essere il portatile professionale migliore al mondo”, molti utenti che lavorano nel campo della creatività preferiranno aspettare le versioni dotate dei chip Pro o Max.
Il prezzo del modello base continua ad essere piuttosto elevato: si parte da 1.849 euro, che diventano 1.729 per chi può usufruire dello sconto dedicato a studenti o insegnanti. Vedremo nelle prossime settimane se basterà a convincere gli utenti ad aprire il portafoglio.