Hera rilancia la multiutility a quattro

da Milano

A metà aprile si svolgerà un nuovo incontro fra i manager di Hera, Iride, Enia e Acea - sotto la regia del presidente di Hera, Tomaso Tommasi di Vignano - per sviluppare ulteriormente l’ipotesi, lanciata il 17 marzo scorso, di un’aggregazione a quattro che creerebbe la più grande utility italiana. Lo ha detto Tommasi di Vignano al termine del consiglio d’amministrazione sui conti 2007 della multiutility emiliana, chiusi con ricavi in crescita del 23,9% a quota 2,863 miliardi e utile netto a 109,9 milioni(più 9,6%). L’obiettivo è quello di «puntare a un progetto importante che sia il più ampio possibile all’interno di questi interlocutori», ha sottolineato Tommasi di Vignano, precisando che in questa fase «siamo ai primi contatti del tutto preliminari e soprattutto alla ricerca di una condivisione di una prospettiva per aprire il tavolo qualora questo si riesca ad attivare».


Dieci giorni fa, in un vertice a Genova, contemporaneo a quello svoltosi a Milano, i sindaci del capoluogo ligure e di Torino, rispettivamente Marta Vincenzi e Sergio Chiamparino, hanno annunciato che Iride è interessata a una trattative per un’aggregrazione a quattro, a condizione che si arrivi per passi successivi. Prima un accordo bilaterale fra la multiutility di Genova e Torino con Enia e, in una fase successiva, anche con la bolognese Hera e con la romana Acea.

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