Hezbollah minaccia nuovi rapimenti
20 Luglio 2008 - 02:07Gerusalemme rifiuta la mediazione del gruppo sciita nel caso Shalit
Hezbollah si fa beffe dellapproccio al dialogo dei Paesi arabi moderati - Egitto, Giordania e in minima parte Arabia Saudita - con Israele. Lo fa con unofferta del leader Hassan Nasrallah di negoziare al posto del Cairo tra Hamas e Israele per la liberazione del soldato di Tsahal, Gilad Shalit, rapito nel 2006 a Gaza - subito rifiutata da Israele - seguita immediatamente dalle minacce del numero due del movimento. Naim Kassam, vice di Nasrallah, ha detto in unintervista a un quotidiano del Qatar che Hezbollah prepara nuovi sequestri di soldati israeliani. Con lo scambio di prigionieri di pochi giorni fa, scompare unaltra delle giustificazioni della «resistenza» armata delle milizie: Israele non ha più detenuti libanesi. Kassam si affretta a specificare che Hezbollah ha comunque ancora bisogno dei suoi kalashnikov - la risoluzione 1701 dellOnu chiede il disarmo di tutte le milizie libanesi dal 2004 - per via dei continui sorvoli israeliani e per vendicare la morte del suo comandante Imad Mughniyeh. È stato ucciso da unesplosione a Damasco, a febbraio. Il movimento sciita accusa dellattentato i servizi segreti israeliani.
Le minacce di Hezbollah arrivano dopo giorni di intensi festeggiamenti in seguito alla scambio di prigionieri, definito un «trionfo» mediatico per il Partito di Dio persino dal New York Times. Il tappeto rosso steso a Beirut ad accogliere i cinque membri di Hezbollah rilasciati è per la propaganda del gruppo unulteriore prova che il suo approccio armato a Israele porti risultati. Hezbollah, lalleato dellIran, sfida con le sue celebrazioni le politiche dei Paesi arabi moderati, sostenuti dalla comunità internazionale: le mediazioni del Cairo tra Hamas e Israele e tra Hamas e Autorità nazionale palestinese; i lenti negoziati dellAnp con lesecutivo Olmert; i tentativi di Riad di presentare un piano di pace.
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