Cultura e Spettacoli

Hinterhäuser: Salisburgo non perderà le sue radici

Il nuovo Concertdirektor del Festival punterà su un repertorio sia tradizionale sia contemporaneo

Hinterhäuser: Salisburgo non perderà le sue radici

Elsa Airoldi

da Salisburgo

Markus Hinterhäuser, 46 anni, dal 2007 sarà Concertdirektor del Festival di Salisburgo. Festival che dallo stesso anno avrà un nuovo sovrintendente, Jürgen Flimm.
Signor Hinterhäuser, come mai Salisburgo?
«Perché nel 1993 proposi all’allora sovrintendente Mortier un festival di musica contemporanea. Si chiamava Zeitfluss, il fiume del tempo. Si ripetè per cinque edizioni. Il nome forte era Luigi Nono, la mia passione. Ma pure Cage, Feldman, Sciarrino...».
Dove si tenevano i concerti?
«Soprattutto nella grande chiesa dell’Università. Ma anche altrove, addirittura in uno chapiteaux con panche, tavoli, vivande e un grande viavai di gente».
Come la prese il pubblico?
«Un successo, il Festival ha un bel pubblico. Anzi ha molti pubblici. Anche se non si può negare che mentre Mozart scriveva per delle élite oggi la fruizione di massa qualche problema lo crea».
E poi?
«Poi Peter Ruzicka, succeduto a Mortier, non ha più voluto Zeitfluss. Che, rinnegato, è diventato un mito».
A Salisburgo 2007 come imposterà la parte concertistica?
«Il Festival manterrà il suo cuore tradizionale. Per i due terzi parlerà con la voce dei Wiener. I quali come sempre avranno grandi direttori e cinque concerti. Contro i due dei Berliner con Rattle e i quattro di altri importanti complessi ospiti. Per un totale di 60 appuntamenti, repliche incluse. Il mio segno si vedrà nella scelta degli artisti, gente che abbia qualcosa da dire, e nel ritorno del contemporaneo. Ma tenendo presente che i 2.200 posti del Grosses Festspielhaus esigono i solisti dello star-system».
E il suo nuovo progetto?
«Questa volta si chiamerà Continent. Continent Scelsi nel 2007, Continent Sciarrino nel 2008... Attorno al musicista principale ruoteranno i suoi satelliti. Ma ci sarà posto anche anche per pop e rock. Bob Dylan non è musica? Che differenza c’è tra in lied e un song? Del resto, lo ripeto, Salisburgo ha un pubblico aperto e preparato».
Il suo legame con Luigi Nono suggerisce l’appartenenza al «partito» di Claudio Abbado...
«Non ha mai diretto i miei concerti. Né purtoppo li dirigerà in futuro. Ormai appartiene a Lucerna e alla sua nuova orchestra di stelle e prime parti».
Già, Lucerna...
«Non parliamone, so cosa sta per dire. Certo Lucerna è diventata più che competitiva. Ma la manca l’opera»
E Muti?
«Un grandissimo direttore, ci siamo parlati, s’è accordato con Flimm. Hanno fatto progetti fino al 2010. Muti resta il genius loci del Festival. Dove tra l’altro sarà la bacchetta della maratona mozartiana del 27 gennaio 2006, giorno della nascita di Amadeus».
Quanto agli altri nomi, il sogno di Hintehäuser Concertdirektor è Daniel Baremboim.

La sua ambizione è quello di averlo con la sua West-Eastern Divan Orchestra, il gruppo giovanile che unisce israeliani, arabi e spagnoli.

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