nostro inviato a Milanello
Zero tituli e zero Kakà: daccordo. Ma zero abbonamenti proprio no, via sono quasi settemila. Cè il gelo intorno al Milan, verissimo, la nuttata è ancora lunga ma non ci sono in giro, dalle parti di Milanello, nè macerie e nemmeno roghi fumanti. Quasi zero la rovinosa contestazione annunciata: spesso il tam-tam dei giornali è peggio, molto peggio della realtà. Vedrai che sfracelli: non è successo niente. O meglio, la contestazione cè stata ma molto misurata: qualche striscione, un paio di bengala lanciati e molti cori con linvito dichiarato a tornare «a spendere», 2-300 curvaioli con le magliette e poi molti tifosi comuni, semplici e silenziosi, in attesa di un autografo o di un saluto.
La quaresima del Milan non è poi così tormentata e nel giorno temuto del raduno, senza la stella polare Kakà, senza il serafico Ancelotti e senza Maldini il capitano, invece dellelmetto e del giubbotto anti-proiettile, spuntano fuori cifre e comportamenti che forse è presto definire virtuosi ma che si coniugano perfettamente con lintento dichiarato dei prossimi mesi. «Voltiamo pagina» invita secco Adriano Galliani arrivato di primo mattino per evitare incontri ravvicinati non proprio piacevoli con la curva sud. «Cambiamo ritmo, impegno e mentalità: la parola dordine sarà umiltà» la sintesi dellintervento di Leonardo, fasciato con la divisa dordinanza, giacca e cravatta, da manager. «Ciascuno di noi dovrà dare qualcosa di più» è il giuramento-scommessa di Massimo Ambrosini, capitano allesordio con una vocina tremolante e un rinnovo di contratto in arrivo.
ASPETTIAMO I SALDI «Non smobilitiamo». Adriano Galliani continua a ripeterlo ma stentano a credergli. «Partirà solo Kakà» aggiunge per strada e poi spiega che «non è arrivata alcuna offerta per Pirlo» che vuol dire molto semplicemente unaltra cosa: il Chelsea non ne vuole sapere del bresciano, spinge solo Ancelotti per lacquisto. «Avremo un occhio al bilancio» promette Galliani per non spaventare il popolo in gramaglie. E il centravanti promesso? «Aspettiamo che scendano i prezzi, i saldi, il mercato è drogato dalleffetto Real Madrid che esercita, per la fiscalità spagnola, concorrenza sleale» è laltro affondo di Galliani. Pronto a segnalare che nellelenco cè anche Etoo, «ma chiede troppo di stipendio», resiste la pista Dzeko, e ricorda inoltre che il Manchester United «ha perso Cristiano Ronaldo e Tevez ma nessuno si è suicidato». Immancabile il ricorso allorgoglio patriottico. «Nessuno ha vinto tituli quanto il Milan in Italia, in Europa e nel mondo» la stoccata riservata a Mourinho e allInter prima di declinare lappeal degli sponsor nei confronti del marchio rossonero. «Nessuno degli investitori è scappato» la notizia passata prima di riferire dello stato danimo di Silvio Berlusconi. «Ha parlato a lungo al telefono con Leonardo, è stato propositivo, è ottimista e carico» ha riferito Galliani.
SCHEMI IN TESTA Leonardo ha fatto un figurone. Se questa è la partenza, il Milan può forse cullare qualche speranzella in più. Ha garantito sulle motivazioni: «Sono ancora più convinto di un mese fa, quando accettai di sostituire Ancelotti». Ha confessato con tenerezza: «Entrando nella sua stanza e occupando il suo posto macchina ho provato emozioni enormi». Ha spiegato con semplicità: «Da 40 giorni ho gli schemi in testa, penso solo a quello, a come giocheremo, senza Kakà siamo meno forti, è matematico, ma la rosa ha talento, ci prepareremo subito con la palla». Ecco le sue tre regole: «Cambiare ritmo, aumentare intensità, cambiare mentalità». Sembra facile. A cominciare da Ronaldinho. «Dinho ha il dovere di cambiare canale se vuole tornare a essere il Pallone doro del Barcellona» lammonizione. «Lo vedo diverso» è il primo giudizio. Il punto è se regge alla distanza. Poi cè Nesta. «Sarebbe enorme recuperarlo» indovina Leo. «Cè spazio anche per i giovani, proviamoli» promette. Prima di uscire con abilità dalla curva sui rapporti con Berlusconi.
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