Paola Fucilieri
«Uno dei morti è mio padre. Sono stato io a trovarlo, sbalzato a terra dallesplosione, immediatamente dopo il boato... Accanto a lui cera un ragazzo. Ho capito subito che non cera più niente da fare per tutti e due». Il figlio di Tommaso Giaccola - il pensionato 68enne, ex cuoco, tra i due uomini che hanno perso la vita durante lesplosione di ieri sera in via Lomellina - non ha più parole nemmeno per dirci il suo nome quando lo incontriamo mentre cammina come un fantasma tra la folla lungo la via Lomellina. Al suo posto lascia parlare lamico Fabrizio, il 38enne che era con lui quando ha scoperto il cadavere del padre. «Stavamo bevendo una birra qui, al bar Paperoga, io e il mio amico, ridevamo e scherzavamo - racconta Fabrizio -. Poi quellesplosione improvvisa, in fondo alla strada, accanto al bar tabacchi. Un botto talmente forte che mi sono tremati i denti. Abbiamo pensato immediatamente a un attentato. I calcinacci, la polvere dappertutto e quellodore di bruciato nellaria. Il mio amico ha cominciato a gridare: Andiamo a vedere! Mio padre... Mio padre è sempre in quel bar.... Poverino! Neanche si fosse trattato di un incubo premonitore: siamo corsi là, in via Lomellina, accanto allo stabile al civico 7. E suo padre, il signor Tommaso era lì, a terra, tra la macerie. Era morto, labbiamo capito subito che non cera più niente da fare. Avete presente quando si vedono i cadaveri dei soldati morti in guerra, coperti di terra e con le palpebre chiuse? Accanto a lui cera un altro corpo, di un altro adulto, un uomo molto più giovane, ma anche lui morto. Assistere a una tale tragedia è qualcosa da non augurarsi mai». Darko Zamboni e sua moglie Sanja Radic, entrambi 43 anni, si fanno aiutare dai poliziotti ad attraversare il cordone sanitario che delimita larea interessata dallesplosione e raggiungono la folla. Vogliono scappare da lì, subito. Sono una coppia di italo-croati titolari di «Prezzi Pazzi» il negozio di gadgets e bigiotteria che si trova sullo stesso marciapiede e a qualche metro dal bar tabacchi, a qualche metro dallesplosione. «Nostro figlio Andrea - racconta Darko - ha 10 anni e stava giocando con il monopattino sul marciapiede nel momento dellesplosione; mia moglie, invece era in negozio». E la donna non parla perché ancora non ce la fa a credere che lei e suo figlio, che erano appena pochi metri più in là dallandrone del palazzo dove cè stata la deflagrazione, sono sani e salvi.
Infina una bimba di 8 anni, rimasta leggermente ferita e medicata sul posto, mostra due vistosi cerotti su una gamba e sul viso.
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