I 9 Municipi? Uno spreco

Giunge notizia che, in previsione delle elezioni comunali, il Comune di Genova stia per approvare la costituzione, al posto delle Circoscrizioni, di 9 Municipi con sindaci ed assessori.
Senza considerare le non poche disfunzioni dell’attuale sistema del decentramento e i maggiori costi che comporta, non sostenibili per la città, non si comprende in base a quale giusta ragione le circoscrizioni debbano essere trasformate in 9 Municipi. Una città carente di risorse economiche e piena di ben altri problemi come Genova non può permettersi il lusso di aumentare i costi di gestione delle pubbliche istituzioni, anzi dovrebbe darsi come obiettivo prioritario quello di diminuirli.
Non si dimentichi che Genova, in questi anni, per mancanza di denaro ha portato l’Ici ai livelli più alti del paese, ha venduto la diga del Brugneto (nessun paese petrolifero penserebbe di vendere i suoi pozzi che, invece, si limita di dare in concessione), ha venduto una quota di Amt a terzi, ha venduto, o ha in programma di farlo, innumerevoli immobili e aree di pregio (Piazzale Kennedy, Villa Gruber ecc.. ecc..).
A fronte di una situazione finanziaria così critica, le cui cause non possono essere solo ricercate nei diminuiti trasferimenti da parte dello Stato, visto che altre città più accorte hanno situazioni finanziarie ben diverse, il Comune di Genova, incurante di tutto ciò, si accinge a creare nuovi costi per la collettività con la creazione dei Municipi. Ma la città non é disposta a tollerare ancora per molto. E stupisce che esponenti della Margherita diano spazio alle proposte demagogiche dei Ds in giunta e non solo, magari nella speranza di qualche «poltrona».

Amministrare una città é un’altra cosa e sarà bene che chi non l’ha ancora capito ritrovi il suo spazio interiore per capirlo.
Membro del Direttivo comunale della Margherita
Responsabile comunale settore «Mobilità»

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