I bambini sempre più vittime di una società malata

di Anna Corradini Porta

Siamo circondati dagli orchi, dai lupi mannari, dai mostri. Chi altro potrebbe trasformare in martiri dei bambini, far del male a degli innocenti fra i più innocenti, a degli indifesi fra i più indifesi, a degli angeli fra i più angeli. Questa nostra società con poca morale, pochi principi, poca dignità, poco rigore, ha prodotto una cattiveria senza limiti e senza pietà che è scesa fino all’ultimo gradino della scala della perversione, fino ad arrivare a colpire il più sacro degli esseri umani. Ma di chi ci dobbiamo fidare, ditemi voi, mandiamo i nostri figli all’asilo e si corre il rischio che maestrine isteriche li picchino a sangue, prendendoli per i capelli con una furia inaudita, come si è visto dai filmati in televisione. Scegliamo di affidarli ai preti di un oratorio e può capitare il pedofilo in tonaca che te li rovina per tutta la vita. A scuola ci sono insegnanti che si sono permessi libertà un po’ troppo licenziose, ma certo che non tutti gli asili, gli oratori, le scuole, sono abitati dagli orchi, ci mancherebbe, è evidente però che le brutte cose che fanno ai bambini da qualche tempo sono in preoccupante aumento. Abbiamo avuto anche la finta infermiera che ha “rubato” alla mamma un bimbo di poche ore, rischiando di farlo morire per mancanza di cure. Se ne è andata di corsa con quel fagottino ignaro del suo destino, finito fra le braccia di una sconosciuta che non ha accettato che la vita non le avesse dato un figlio. Come se non bastasse persino le madri sembrano non rispettare il più sacrosanto dei vincoli, ci sono quelle che mettono i figli in lavatrice, li buttano dalle finestre, li annegano, li lasciano incustoditi nelle automobili, senza un filo d’aria, magari con trenta gradi di calore. «Sono andata a far la spesa al supermercato, era questione di un’oretta», le senti dire, di fronte a un bambino che non diventerà grande, che non le abbraccerà più, che non le chiamerà più mamma. Poi ci sono i padri gelosi, vendicativi, che per punire mogli che li hanno lasciati, fanno strage dell’intera famiglia.
Nessuno si ferma davanti a quegli occhi sgranati, al loro pianto disperato, alla loro totale innocenza. Ma cosa siamo diventati, di cosa siamo capaci, cosa ha prodotto questa società sconvolta, preda del denaro, del successo, che non accetta sacrifici, rinunce, restrizioni. Troppo spesso i figli diventano un peso, un impegno troppo grande, un intralcio ai propri progetti. Basta vedere bambini piccolissimi, anche neonati, portati al ristorante fino a mezzanotte e oltre, in mezzo alla confusione, alle luci, al rumore, quelle povere testoline riverse, quel sonno penoso che non è un sonno di bambino. Ma una volta a quell’età non li si metteva a letto alle otto? Non gli si assicurava il riposo di una notte intera nel silenzio della loro cameretta, sotto la protezione dei parenti? Oggi i bambini vivono il ritmo degli adulti, bruciano le stesse ore, fanno lunghi viaggi, gli si chiede insomma più di quello che possono dare. Ma questo è nulla se pensiamo a cos’altro può capitare a questi piccoli esseri umani senza angelo custode, può capitare che li rapiscano, che li sfruttino nei modi più orrendi, che usino i loro organi per dei trapianti illegali, che ne facciano dei tragici protagonisti di foto pedopornografiche.
Quante volte leggendo queste brutte notizie ci si riempiono gli occhi di lacrime, ci si chiede perché non si fa di più per evitare questo orrore e come è possibile che si arrivi così in basso. Forse invece di tanti film pieni di sesso e di violenza, di tanti spettacoli televisivi del tutto inutili fatti di nani e ballerine, di cretini che dicono cose cretine, ci fosse qualcuno che ci insegnasse a stare al mondo, che ci spiegasse che si può essere migliori e di conseguenza più felici. Perché, parliamoci chiaro, questa società ladrona, questi politici inaffidabili, questi medici a volte approssimativi, questi giudici di manica larga, l’egoismo che dilaga, il cinismo che impera, non producono niente di buono.

Per carità, non è tutto da buttare, ci sono tante cose buone, tanta gente per bene, fortunatamente anche tanto amore, ed è a questo spicchio di società che dobbiamo ispirarci, combattendo ogni volta che possiamo chi viene meno alle regole più sacre.

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