Roma

I bimbi laziali preferiscono il Pc alla Tv

«Mio figlio è pigro e mangia male». Sono gli stessi genitori laziali a denunciare il cattivo stile di vita dei propri figli. E aggiungono: «Stanno licenziando la babysitter tv a favore del computer». È il Moige (Movimento italiano genitori) a diffondere i risultati della ricerca svolta per il movimento genitori da Swg dal titolo «Le abitudini alimentari e motorie dei bambini». Coinvolti nell’inchiesta 5mila genitori con figli tra i 6 e i 12 anni.
«I bimbi della regione - fa sapere il Moige - sono quelli che più spesso dimenticano di fare la prima colazione, (la fa sempre solo il 76 per cento contro il 90 per cento dei coetanei). Hanno poi il vizio di spizzicare: mangia “sempre” o “spesso” al di fuori dei 5 pasti raccomandati il 26 per cento dei piccoli laziali, un po’ più rispetto alla media nazionale che è del 23 per cento. Qui i 6-12enni non hanno particolare predilezione per i dolci: li mangiano 3,5 volte a settimana, perfettamente in linea con la media nazionale». «I loro pomeriggi sono in gran parte assorbiti da attività che non richiedono movimento - continua il Moige -. Sono, infatti, tra i bimbi che guardano più tv (ben due ore al giorno contro l’ora e 36 nazionale) trascorrono più di un’ora con i videogiochi (la media nazionale si ferma a 54 minuti) e un’ora e 12 minuti con il computer, anche in questo caso più della media, che è di un’ora e 6 minuti. Nel complesso il tempo passato tra pc e videogiochi è più di quello che dedicano al piccolo schermo: segno che stanno licenziando la babysitter-tv a favore delle nuove tecnologie. Anche sui libri passano un po’ di tempo in più degli altri: mediamente due ore al giorno invece dell’ora e 56 della media nazionale. Il 15 per cento fa al massimo un’ora di sport a settimana, mentre il 60 per cento non supera le 4, con solo un bambino su due che durante la settimana gioca all’aria aperta.

A sorpresa è più della media il tempo che passano a giocare fuori con gli amici: un’ora al giorno contro i 48 minuti della media nazionale - riferisce ancora il movimento - Sarà per questo che il 73 per cento dei genitori romani pensa che lo stile di vita del figlio sia “attivo” e solo il 21 per cento dice che il figlio è pigro o sedentario».

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