«I casseurs, figli di un’educazione sbagliata»

«I casseurs, figli di un’educazione sbagliata»

I bulli-casseurs sono il frutto prevedibile e previsto dell’istruzione inculcata nella scuola dell’obbligo. Ora possiamo affermare senza timore che l’istruzione inculcata, se non è desiderata da chi la riceve, porta ad un risultato opposto a quello desiderato.
Quando 20 anni fa scrivevo che l’obbligo scolastico è una baggianata perché è un’assurda imposizione alla libertà delle persone, mi si guardava di traverso. Quanto tempo dovrà ancora passare perché presso il Ministero della Pubblica Istruzione comprendano che chi non si impegna e chi non desidera essere istruito, deve andare a lavorare come si faceva una volta? Fino a 12 anni l’obbligo scolastico è giusto, così tutti imparano a leggere e a scrivere. Se qualcuno è molto dotato, ma povero, lo Stato gli paghi gli studi. Ma chi non vuole stare a scuola, chi fa dannare continuamente l’insegnante perché non è interessato e non ne ha rispetto, quello lì bisogna espellerlo non solo dalla scuola, ma da tutte le scuole del regno come si faceva una volta oppure metterlo in classi speciali con obiettivi minimi.
E dopo i 12 che si possa lavorare! La legge buonista che i minori di 18 non devono lavorare deriva dalla concezione mafiosa della vita che «non si deve lavorare affatto e che si deve campare sul lavoro degli altri».
È una legge diseducativa perché poi dai 18 in avanti sarà dura cominciare improvvisamente il lavoro senza un graduale adattamento con lavori prima lievi e poi, con l’avanzare dell’età sempre più pesanti. Diseducativa perché lavorando un giovane imparerebbe a far conto dei soldi, come mi diceva sempre Camillo, mio padre, perché a guadagnarli si suda e non li sprecherebbe più con la droga.
Imparerebbe che a costruire le cose occorre tempo e fatica, mentre a distruggerle, come fanno i casseurs, basta un attimo. Lavorando diverrebbe subito molto più responsabile, non si annoierebbe più tanto, non andrebbe più a cercare modi insani e stupidi di passare il tempo. Lavorare prima dei 18 anni, senza esagerare, non è male! E al contrario bisogna invece dire che «chi non è pronto a correggere il figlio anche, se necessario, con la verga, non lo ama» come si legge nella Bibbia. m Quando 20 anni fa lo scrivevo i sindacalisti inorridivano, come quando mi sentivano parlare, quasi per scherzo, di una macchina sculacciatrice da adottare in tutte le scuole. Provino ora, i sindacalisti, a tenere una classe di Gianburrasca! Anni fa, quando i bulli cominciavano a lanciare i primi sassi dal cavalcavia, scrivevo al Ministro P.I.

che le cose sarebbero anche peggiorate: non mi si rispondeva neppure. Non avete ascoltato i consigli della saggezza e degli addetti ai lavori? Ora, cari sindacalisti e Ministri della Pubblica Istruzione, tenetevi i bulli-casseurs! Sergio Gazzotti
(Formigine-Modena)

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