
Ha 32 anni, una voce potente e virile, che riempie il teatro evocando quella di Mario Del Monaco, nel bene e nel male. Gli si rimprovera un fraseggio un po' rigido, con poche sfumature, ma il talento è innegabile: tra i tenori della sua generazione, l'anglo-italiano Freddie De Tommaso è forse il più promettente. Provare per credere. L'opera va affrontata nella sua interezza, non c'è dubbio, ma ascoltate l'aria Nessun Dorma dal cd Decca Il tenore, controllo del fiato e climax scolpito con misura fanno ben sperare per il Pollione che interpreterà alla Scala da oggi (al 17 luglio), nella nuova produzione di Norma di Bellini, assente da Milano dal 1977.
Sul podio Fabio Luisi, nel ruolo del titolo Marina Rebeka e alla regia Olivier Py. L'azione è spostata dalla Gallia del I secolo a.C. al Risorgimento italiano: il proconsole romano Pollione diventa un ufficiale austriaco.
Pollione seduce Norma, le dà due figli, poi la tradisce con Adalgisa, ai "supplementari" si redime. Lei lo condanna o lo comprende?
"Non è un grande uomo, lo confesso. Sono abituato a interpretare eroi e innamorati, però trovo interessante esplorare anche l'altro lato della medaglia: un uomo seduttore, fragile, incerto. Uno che sbaglia. Il momento che preferisco è comunque la cabaletta, quando la musica si fa drammatica e il tema militare mi entra nella pelle".
Altri momenti chiave?
"Il terzetto alla fine del primo atto, la musica ha dentro il fuoco. E poi il duetto finale con Norma, quando decide di morire con lei sul rogo".
Perché lo fa?
"Capisce che è lei la donna della sua vita".
Le regie? Spesso l'attualizzazione risulta forzata. Qual è la sua opinione?
"Io adoro le messe in scena storiche, mi aiutano a entrare nei personaggi, rendono i sentimenti più genuini".
A proposito del suo disco. Come è la vita del tenore nel 2025?
"Sempre in giro. Mia moglie suona stabilmente a Berlino, ed è lì che torno quando posso. Ma è dura. E poi c'è lo stress di ogni spettacolo che viene filmato con i telefoni, e se sbagli, l'errore resta in rete. Distrugge la magia del teatro".
Poi c'è lo zoccolo duro dei fondamentalisti dell'opera, i depositari della verità assoluta.
"Eh sì, dal Met al Covent Garden" (sorride e glissa, meglio evitare ritorsioni - ndr)
A proposito del Met di New York: alcuni artisti rifiutano di esibirsi negli Usa per protesta contro Trump.
"Io ci vado. Sono un cantante, non un politico".
Un tenore di primo piano può guadagnare fino a 15 mila euro a serata, cifra distante dai cachet dei colleghi del pop e del rock.
"Ma sono mondi diversi. L'opera era pop una volta. Ora è una nicchia. Taylor Swift canta per 70mila persone, con amplificazione. Un altro universo".
Mamma inglese e papà pugliese. Lei cosa si sente?
"Sono cresciuto a Tunbridge Wells, nel Kent. Sono inglese però quando canto mi sento italiano al 100%".
Ha cantato per Re Carlo, all'addio di Antonio Pappano al Covent Garden.
"L'ho incontrato al volo".
Se la carriera continua così, la faranno Sir.
"Un sogno. Ma procediamo per gradi".