«I Cobas dovevano avere più buon senso e fermarsi»

«È grave che i sindacati autonomi anche di fronte a situazioni particolari non abbiano ritenuto da subito di sospendere lo sciopero». Per Annamaria Furlan, segretario confederale Cisl e responsabile del dipartimento Terziario e Servizi, l’astensione dal lavoro organizzata dai Cobas, che ha provocato molti disagi a Venezia, è un fatto «increscioso».
Una manifestazione alla quale «hanno aderito pochissimi lavoratori», minimizza il segretario, ma che ha creato ugualmente un danno alla cittadinanza a causa dell’ondata eccezionale di maltempo. La responsabilità, però, non è da attribuire ai sindacati confederali che hanno da sempre come obiettivo la tutela degli interessi generali. «Il mondo del trasporto - spiega - è variegato ed esiste una miriade di sindacati autonomi poco rappresentativi» che, tuttavia, hanno un potere di interdizione. «Sta al buon senso delle organizzazioni - prosegue - coniugare il diritto allo sciopero alle opportunità derivanti da situazioni particolari».
Il governatore del Veneto Galan ha proposto ironicamente una «medaglia d’oro al senso civico» per gli scioperanti. Ma Furlan non raccoglie la provocazione ricordando che da mesi nei trasporti pubblici «le controparti datoriali, in molti casi enti locali, non convocano il tavolo per il rinnovo dei contratti perché mesi e mesi di ritardo non sono accettabili per chi considera il diritto alla contrattazione un elemento centrale della tutela del lavoro».
Osservazione corretta, ma difficilmente spiegabile a coloro che, dovendo spostarsi, si trovano bloccati loro malgrado. Un po’ come gli ignari passeggeri di Alitalia. Per la ex compagnia di bandiera, spiega, «il sindacato confederale ha concluso un ottimo accordo, ma anche in questo caso, i sindacati autonomi - per non dire associazioni di mestieri - hanno dimostrato di non tutelare né il lavoro né i diritti dei cittadini».
Per la proprietà transitiva anche la Cgil, che in materia di pubblica amministrazione e riforma della contrattazione si trova su posizioni non distanti da quelle dei Cobas, tutela poco i lavoratori? «La Cgil negli ultimi mesi non ha firmato accordi significativi come i nuovi contratti del commercio e dell’artigianato» e si è defilata dal tavolo con Confindustria sulla riforma dei contratti. «Speriamo che ritorni a mettere al centro della sua azione il mondo del lavoro e delle sue tutele non solo preparando i contratti ma anche firmandoli», aggiunge Furlan. Implicita la speranza in un ripensamento sullo sciopero generale del 12 dicembre e, soprattutto, sulla possibilità di ritrovare quell’unità sindacale perduta. «Per questo riteniamo di lasciare porta aperta e spalancata», conclude.

La riforma della legge sullo sciopero ventilata dal ministro del Welfare Sacconi? «Come Cisl non abbiamo nessun problema a sederci attorno al tavolo per discutere di come migliorare la legge ma il governo non pensi a decreti: c’è bisogno di un confronto serio con le parti sociali».

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