I consigli (semiseri) per le ultime innamorate del social

Che fatica recensire un libro che parla di cose che conosci fin troppo bene, di relazioni che nascono sulla Rete e che diventano poi reali. Perché la Rete, checché ne abbiano detto e scritto i parrucconi, è sempre stato un normale pezzo di realtà. Meglio ancora, un luogo reale. Internet non è una bolla che sta fuori o sopra la realtà fisica, né un'astronave marziana. Faccio fatica a scrivere di questo e-book «Facebook per romantiche» (2,99 cents, consigliato anche ai maschietti, che così imparano come ci si comporta e magari si cucca), perché Rossella Calabrò agli amori nati su Internet ci è arrivata dopo che io sul Web - da una ventina d'anni in qua - ci ho incrociato (senza cercarle) non una, ma addirittura due mogli. Ma in questi vent'anni su Internet ho incontrato anche collaboratori in diverse parti del mondo; amici diventati poi carissimi.
Rossella Calabrò, scrittrice tanto intelligente e raffinata quanto sgangherata (le piacciono le parolacce, e le scrive sghignazzando come i ragazzini), dopo i successi pluritradotti delle sue parodie delle «Cinquanta sfumature di...» ha scoperto da poco che la Rete è una meraviglia, perché ti mette in contatto con persone che altrimenti non conosceresti mai, del tutto fuori dal tuo giro, diversissime per censo, residenza geografica, età, professione. Ciò detto, dopo una serie di figuraccie, Calabrò ha imparato che, per godersela e amoreggiare, la Rete bisogna saperla usare. Regola numero uno: essere se stessi e non utilizzarla per nascondersi dietro una maschera.
Per dire, io potrei pure navigare spacciandomi per una punkettina sedicenne con il crestone fucsia e la canottiera stracciata ma mi annoierei. Il (bel, nonché sorprendentissimo) romanzo/manuale della Calabrò vi spiega tutte le altre regole necessarie non solo per sopravvivere su Internet (che lei chiama Facebook, perché è troppo giovane per sapere che la Rete c'era ben da prima che arrivasse la montagna di zucchero, alias mr. Zuckerberg), ma proprio per vivere.

Per vivere in generale oggi e domani, divertendosi come matti.

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