I consumatori: quel dato è una «bufala»

da Milano

Adusbef e Federconsumatori si schierano contro l’Istat: «La conferma del tasso di inflazione all’1,8%, contro il 2,1% del 2006, ci ricorda purtroppo che nel nostro Paese le “bufale” si possono riprodurre». I consumatori ricordano il precedente del 2002, quando «tutte le famiglie italiane soffrirono un raddoppio dei prezzi durante il cambio euro-lira, a causa di manovre anomale e speculative ed in assenza di verifiche e di controlli da parte del governo di allora, nonostante ciò l’inflazione si attestò al 2,5%, in discesa rispetto al 2,7% del 2001». Oggi, denunciano le associazioni, «si ripete la stessa storia: in presenza di importanti aumenti, soprattutto per i beni di largo consumo, per i prodotti energetici e per i mutui a tasso variabile, l’inflazione scende dal 2,1% all’1,8%». Le 2 associazioni ritengono che il tasso di inflazione nel 2007 «sia decisamente più elevato, ne sono conferma i nostri dati a consuntivo nei vari settori del mercato. Tale tasso si può stimare ben oltre la soglia del 3% (3,4-3,5 % su base annua), cioè pari a 994 euro in più per le spese delle famiglie».

Per il Codacons l’impennata dell’inflazione a dicembre, se non rientrerà nei prossimi mesi, rischia di determinare a fine 2008 una maggiore spesa per famiglia pari a 500 euro. Per evitare la stangata, dice il presidente Carlo Rienzi, bisogna «far rientrare al più presto l’inflazione e intervenire con ogni strumento per ridurre i prezzi nel comparto alimentare e in quello energetico».

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