Tra i debutti anche uno Shakespeare «per soli uomini»

Laura Novelli

La lista dei debutti previsti in città oggi e domani si presenta, come di consueto, lunga e articolata. Al suo interno convivono nuovi spettacoli per lo più frutto di esperienze di scrittura contemporanea e attesi ritorni di classici, evidenti segnali di interesse per le questioni centrali dell’avventura umana (pure quando è trattata con le lievità della commedia) che conferma a certi teatranti di mestiere la giustezza delle loro scelte. Come è il caso, per esempio, della pregevole versione di Delitto e castigo di Dostoevskij che Glauco Mauri e Roberto Sturno hanno presentato l’anno scorso all’Argentina con grande successo e che ora torna al Quirino (da questa sera) per accontentare quanti non siano riusciti a vederlo prima. Ed è davvero un’operazione da non perdere quella realizzata qui dalla coppia di attori (Mauri è anche regista): un condensato di dialoghi e monologhi che, calato nella scenografia labirintica e crepuscolare di Alessandro Camera, ripercorre le tappe principali del capolavoro russo, mettendo in relazione dialettica il percorso di espiazione dell’assassino Raskolnikov (Sturno) e il pungolo etico esercitato dal giudice Porfirij Petrovic (Mauri).
Da non perdere è pure la moderna rilettura dei Sei personaggi in cerca d’autore pirandelliani confezionata da Carlo Cecchi, che torna nella capitale (da oggi alla Sala Umberto) con tutto il suo carico di anticonvenzionalità e scalpore. Punta invece a un’originalità formale di stampo filologico la messinscena de La bisbetica domata di Shakespeare interpretata da Tullio Solenghi e da un cast di soli attori uomini (come succedeva sui palcoscenici elisabettiani) che, già passata per Roma, questa sera approda al teatro Tor Bella Monaca.
Il fronte delle novità attese per oggi prevede un titolo di Edoardo Erba, Senza Hitler, al Flaiano (che riapre i battenti proprio con questo lavoro), una libera rielaborazione de I sonetti di Shakespeare a firma di Duccio Camerini all'Argot, una rivisitazione in chiave moderna della commedia L’arbitrato di Menandro proposta da Mario Prosperi al Politecnico, un racconto giovanile di Flaubert, Novembre il titolo, adattato, diretto e interpretato da Ennio Coltorti alle Stanze Segrete e, infine, una pochade condita di satira politica alla Cometa, sala che ospita la ripresa di Calcoli del drammaturgo romano Giovanni Clemente.
Posto a sé merita poi l’apertura della stagione dei piccoli dell’Eliseo che si inaugura anch’essa oggi con il fantasioso spettacolo di Alberto Milazzo L’incredibile baule volante del signor Andersen. Per domani sono invece fissati i debutti di Grido d’amore.

Edith Piaf di e con Gianni De Feo, carrellata di canzoni e ricordi atti a ricostruire la straordinaria personalità della cantante francese (in programmazione al Belli), e la denuncia a sfondo ecologista di Effetto serra (River’s up) di Alex Jones che Stefano Messina allestisce alla Cometa Off di Testaccio.

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