I designer del Salone «arrederanno» il G8

Completo blu, lupetto in tinta, scarpe da ginnastica di pelle nera, l’abbigliamento adatto insomma per camminare per quasi tre ore tra gli stand del Salone del Mobile. Una visita a sorpresa quella di Silvio Berlusconi ieri alla fiera di Rho Pero, conclusa con grande soddisfazione del premier e degli stessi vertici del Cosmit, l’ente che organizza il Salone. Arrivato alle 16.30 sotto le vele di Fuksas per ammirare il meglio del design italiano e carpirne qualche idea e spunto per arredare la cittadella dell’Aquila dove si terra il G8, il premier è stato accompagnato nella visita dal presidente del Cosmit, Carlo Guglielmi, l’amministratore delegato Manlio Armellini, il presidente di FerdelegnoArredo Rosario Messina e l’ad di Fiera Milano spa, Enrico Pazzali.
«Qui si trovano degli spunti e delle idee molto interessanti» commentava tra un padiglione e l’altro. Girando per gli stand del Salone Satellite, dove esponevano 702 designer di cui 420 esteri, che ha particolarmente apprezzato per le «soluzioni originali e spiritose», Berlusconi è rimasto colpito da un tavolo plurimillenario. Un tronco proveniente dalla Nuova Zelanda lungo 12 metri e pesante 3,8 tonnellate trasformato da Terry Dwan in un tavolo, ed eletto mascotte del Salone. «Questo sarebbe perfetto per il G20 - esclama il premier incantato -. Un pezzo unico? È veramente bellissimo». Immediata la risposta dei vertici del Cosmit: «Stiamo ragionando per capire se e come organizzare il trasporto».
Ultima tappa di un tour vorticoso che ha toccato vari padiglioni, dai mobili alla luce, interrotto a più riprese da applausi, strette di mano, complimenti e sorrisi delle migliaia di persone in visita per l’unico giorno di apertura al pubblico, lo stand della Kartell. «Bello, molto bello, bellissimo» commenta con grande ammirazione. Qui il premier nota le sedie di plastica multicolore «potrebbero arredare varie stanze» e soprattutto i disegni etnici dei pannelli di allestimento: «Questi sarebbero perfetti per decorare le stanze della delegazione dell’Unione Africana».
Al termine della visita il cerchio si chiude: «Abbiamo pensato - ha spiegato Berlusconi - che dovendo arredare la cittadella all’Aquila, che è una scuola della Guardia di finanza, i designer e gli architetti italiani possono dare un contributo. Posso dire che nei prossimi giorni una delegazione di imprenditori e architetti, sotto la regia della Fiera, verrà all’Aquila, visiterà la cittadella e ci sottoporrà proposte per l’arredo dei vari spazi comuni come le sale riunioni e gli appartamenti dove verranno alloggiati i leader delle delegazioni». Soddisfatti e un po’ emozionati i vertici di Cosmit: «Siamo onorati da questa visita - chiosa il presidente Guglielmi- e soprattutto orgogliosi dell’idea di poter rappresentare il design italiano in un summit internazionale».
Rientra così nel giro di un giornata tra i sorrisi la polemica nata da una frase pronunciata dal premier due giorni fa a Onna, nata da uno scambio di battute sui mobili dell’Ikea con un abruzzese. «Ma quale battuta?» la replica di Berlusconi.

«C’era un signore che mi ha detto di essere andato all’Ikea e di aver pagato un letto poco e io allora ho detto: “Contento di andare lì, va benissimo, andate dove volete”. I mobili italiani sono i migliori - ha concluso - e sono convinto che possiamo conquistare i mercati mondiali».

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