I detenuti: «Basta privilegi a Rosa e Olindo»

da Como

Nell’occhio del ciclone, non solo mediatico. Olindo Romano e Rosa Bazzi non finiscono di suscitare polemiche e proteste.
I due principali imputati della strage di Erba, sotto processo con l’accusa di essere gli autori della mattanza, ora hanno scatenato le ire degli altri detenuti. La ragione? Godrebbero di troppe attenzioni e favoritismi all’interno del carcere del Bassone di Como dove sono detenuti dall’8 gennaio dello scorso anno.
Secondo la protesta dei carcerati, i due coniugi avrebbero la possibilità di incontrarsi praticamente tutti i giorni e vengono quotidianamente seguiti da operatori sociali e psicologi, mentre tutti gli altri quasi 500 detenuti della struttura penitenziaria devono attendere mesi prima di poter aver un colloquio con uno dei quattro operatori sociali disponibili o l’unica psicologa del carcere. Una protesta che sta dilagando in queste ore e che potrebbe anche sfociare in azioni più «visibili».
In particolare è Rosa Bazzi a essere maggiormente seguita dalla psicologa che la può incontrare ma non alla presenza dei difensori poiché è nella lista testimoni della difesa. «Pare che la donna - ha riferito l’avvocato Luisa Bordeaux, che, insieme ai colleghi Enzo Pacia e Fabio Schembri, la assistono al processo - stia attraversando un delicatisimo momento» e stia prendendo pillole e ansiolitici.

«Lo stato psicologico della nostra assistita - spiega Schembri - è sotto gli occhi di tutti, anche di coloro che parlano di sceneggiate». Per domani è prevista la prossima udienza, nel corso della quale dovrebbe dire la sua (sotto forma di dichiarazioni spontanee, come ha fatto il marito, o di esame dell’imputata) Rosetta Bazzi.

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