I diritti d'immagine, ultima frontiera del potere economico dei calciatori

Prima i procuratori puntavano a chiedere "solamente" soldi in più: adesso, che le società hanno capito l'andazzo, il nodo fondamentale diventa quello dello sfruttamento dell'atleta come sponsor. Ecco perché De Laurentiis dice no a Obinna: «A tutto c'è un limite»

I diritti d'immagine, ultima frontiera del potere economico dei calciatori

Dal nostro inviato

«Il mio lavoro è accontentare il mio cliente. Se il mio cliente è felice, io sono felice». L'autore della sentenza è Mino Raiola, procuratore di Maxwell e Zlatan Ibrahimovic. Lui sa lavorare bene, in questi giorni lo ha dimostrato, gliene dicono di tutti i colori ma l'ex mozzarellaio ha le spalle larghe. L'ho chiamato la sera che Pavel Nedved sembrava in procinto di passare all'Inter, disse: «Ah, tu sei quello che ha scritto che Mourinho ha consigliato a Ibrahimovic di cambiare procuratore. Bravo. Sei del Giornale...che stile...». Magari aveva anche ragione, ma poche ore prima aveva consigliato Moratti di licenziare Branca. Quella sera fu onesto, disse: «Pavel non ha ancora deciso se smettere». Il mercato tira di questi colpi. Ma se anche Obinna chiede i diritti d'immagine, significa che ormai vale tutto. Era una storia iniziata così bene che sembrava una favola: il nigeriano che perde la finale con l'Argentina a Pechino, Diego Maradona che lo avvicina e mentre gli stringe la mano gli fa: «Tu sei un giocatore nato per giocare a Napoli». E Obinna vuole il Napoli. Lasciato a casa da Josè Mourinho che non lo vuole nella tournee americana, Obinna ha avuto tutto il tempo per studiare bene il suo passaggio al Napoli. Per farlo ha abbandonato il vecchio procuratore Patrick Bastianelli che ha ceduto il mandato a Rafael Martina. Obinna cambia spesso agente e qualche guaio l'ha passato, nel 2006 era stato squalificato dalla Fifa per 6 mesi, ridotti poi a 4, perché aveva firmato sia per il Chievo che per l'Internacional Porto Alegre. Ma è acqua passata, adesso vuole il Napoli. Sono tutti d'accordo, lui è vincolato con l'Inter fino al 2012 e prende 900mila euro a stagione ma Pierpaolo Marino gli ha già garantito che alzerà l'ingaggio, di poco ma glielo alzerà.
Del resto se non ci fossero stati dei problemi per il permesso di soggiorno, lui l'estate scorsa sarebbe approdato all'Everton, insomma non è l'ultimo arrivato.
La voce che gira racconta che il suo precedente procuratore Patrick Bastianelli avesse chiesto all'Inter una buonuscita per il suo cliente, ora però le cose si sarebbero riappianate con l'arrivo di Rafael Martina. Tutto a posto? Neanche per idea: Rafael Martina ha riferito a Marino che non intende cedere i diritti di immagine di Victor Nsofor Obinna al Napoli. Il dg ha riferito che lo prevedono tutti i contratti di tutti i giocatori del club. Niente da fare, irrompe il presidentissimo Aurelio De Laurentiis e l'operazione salta.
Diritti d'immagine, l'ultima frontiera per spillare soldi, a chi non importa, è un pretesto, una voce che maschera il vero scopo, monetizzare il più possibile.
Anche Maicon ha chiesto di poter sfruttare i diritti d'immagine, il suo procuratore Antonio Caliendo ha riferito che se viene sistemata la questione, il suo cliente è ben contento di restare all'Inter. Altrimenti no, gli ritorna l'infelicità.
Vi ricordate Alexandre Martins e Reynaldo Pitta? Erano i procuratori di Ronaldo, il Fenomeno. Riuscirono a far diventare matto Massimo Moratti che non ne poteva più di loro, ogni giorno c'era una storia nuova, a un certo punto il presidente decise di mollare il Fenomeno e gli organizzò la fuga da Milano in piena notte. Poche ore prima Ronaldo lo chiamò e gli disse: «Presidente, se mi da qualche soldo in più non vado al Real e resto».

Moratti gli disse di sbrigarsi che all'Ata di Linate c'era un Paiper pronto per portarlo a Madrid. Storie di procuratori, ma che Obinna pretenda i diritti d'immagine no, questo è troppo. Con tutto il rispetto per i diritti d'immagine.

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