I doni di Loiero: contratto d’oro al giornalista amico

Settemila euro al mese, «al netto degli oneri tributari previdenziali a carico dell’amministrazione regionale». Il presidente dell’Ordine dei giornalisti calabrese, Giuseppe Soluri, già direttore del quotidiano Il Giornale della Calabria e della televisione locale Rtc, a parte la consistente retribuzione per il nuovo incarico di responsabile del portale regionale www.calabriaweb.com, non se la passa granché bene. Perché da più parti crescono le critiche, anche pesanti, per il modo in cui l’uscente governatore del Pd, Agazio Loiero, ha provveduto alla sua nomina a pochi mesi dalle consultazioni elettorali: con un bando che - stando alle proteste del Pdl e a quelle piovute sui blog - sembrerebbe costruito su misura per lui visto che tra i requisiti previsti dall’avviso pubblico era prevista un’esperienza di «15 anni di direzione di una testata televisiva», che nemmeno Clemente Mimun, Carlo Rossella, Gad Lerner o Bruno Vespa possono vantare. Lui, ovviamente, quell’esperienza ce l’ha. Tant’è che con apposito decreto del presidente della giunta regionale del 19 agosto 2009, numero 204, l’amministrazione Loiero ha provveduto alla nomina di Soluri «a direttore della testata giornalistica CalabriaWeb» per un compenso annuo di 84mila euro netti l’anno. I detrattori del presidente dell’Ordine calabrese fanno poi presente che la nomina (della durata di tre anni) sarebbe avvenuta durante il cosiddetto periodo di «spoil system» che cozzerebbe con quanto previsto dalla legge regionale della Calabria del 3 giugno 2005: e cioè che le nomine, a qualsiasi titolo effettuate nove mesi prima delle elezioni, decadono a fine legislatura. Ma c’è di più. Leggendo una nota al vetriolo redatta dai colleghi di Soluri che lavorano all’ufficio stampa del Pdl calabrese, si apprende che lo stesso presidente dell’Ordine «ha realizzato una portentosa intervista, acritica e surreale, col presidente Loiero trasmessa nella versione on line del Giornale della Calabria». Nel botta e risposta fra il direttore di Calabria Web (aggiornato al 2006) e il presidente della giunta che l’ha nominato direttore di quel portale Loiero si definisce «testardo e pervicace» oltreché «capace di evitare il commissariamento della sanità» e che «se ciò fosse accaduto sarebbe stato enorme il danno per la Regione». Probabilmente, chiosa la nota del Pdl, non è il massimo dell’etica professionale. E comunque «se una forza politica volesse protestare per il doppio incarico dovrebbe rivolgersi al presidente dell’Ordine dei giornalisti», che è sempre Giuseppe Soluri. L’interessato, interpellato nel pomeriggio, si dice amareggiato dall’interessamento del Giornale: «Il bando su misura? Non lo so se è su misura, non mi interessa. C’è stato e io mi sono presentato. Non capisco perché tanto accanimento. Anzi, sa che le dico? Che può darsi pure che a questo punto lascio, me ne vado, mi sono seccato». E l’intervista a Loiero? «Non era accomodante. Erano le classiche domande che si fanno a un governatore a fine legislatura. Eppoi non era nemmeno firmata, l’intervista». E i soldi? Sono tanti i soldi per dirigere un sito web. «Mi sono seccato di chi parla di queste cose.

I soldi, grazie a Dio, non mi mancano. Sto bene di mio. Avevo solo voglia di fare un’esperienza diversa a fine carriera, di collaborazione con un ente pubblico. Mi piaceva l’idea». A settemila euro al mese per tre anni, l’idea piacerebbe a chiunque.

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