I fumetti fanno dialogare ebrei e musulmani

L’Islam, le leggi del Corano, la libertà religiosa, ma anche la guerra, il terrorismo sono i temi al centro del dibattito internazionale con i quali anche l’arte deve fare i conti. A «I Castelli Animati» saranno presentate alcuni lavori che affrontano proprio questi temi. E la vicenda del velo islamico, che è diventato una sorta di simbolo di questo acceso dibattito, è al centro del cortometraggio francese À l’ombre du voile di Arnaud Demuynck: due donne musulmane, madre e figlia, partecipano a una manifestazione contro il divieto di indossare il velo nelle scuole. Una volta a casa la madre mette in scena una danza sofferta e sconvolgente per convincere la figlia ad abbandonare il velo. Infinite justice del tedesco Karl Tebbe tratta invece della guerra in Irak e ricostruisce sequenza per sequenza, con le bambole soldato vendute negli Stati Uniti, i frammenti dei reportage che sono passati alla tv tedesca. Da Israele arriva il cortometraggio God in our side di Michal Pfeffer e Uri Kranot: l’animazione tratta del conflitto israelo-palestinese e si chiede come un bambino nato nella violenza e la brutalità, possa uscire da questo circolo vizioso.

La Pfeffer e Kranot hanno studiato cinema alla Bezalel Academy of Art and Design di Gerusalemme, la scuola che quest’anno viene a festeggiare il suo centesimo anno di vita proprio a Genzano presentando una selezione dei migliori cortometraggi d’animazione prodotti dagli studenti.

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