«È più forte di Sokratis». Con queste parole il ds rossoblù Capozucca presentò il difensore spagnolo Moreno Josè Chico Flores. Per tutti Chico. Infortunatosi nell'amichevole di agosto ad Atene, ha esordito contro il Parma, e da quel momento non è più uscito dalla formazione titolare.
Chico, da tre mesi è ormai in Italia. Un primo bilancio?
«A Genova si vive molto bene perché è una città tranquilla. I tifosi invece mi hanno impressionato per il loro calore. Con Gasperini? Cerco di soddisfare le sue richieste per crescere a livello tecnico e tattico».
Quali sono le difficoltà maggiori che ha incontrato?
«La lingua e l'adattamento al gioco italiano».
Le differenze invece tra la Serie A e la Liga spagnola?
«Oltre all'orario delle partite, in Spagna il campo viene bagnato prima di giocare, usanza che invece non esiste qui. Se da noi il calcio è più veloce e tecnico, in Italia c'è più fisicità e tatticismo. Specie in difesa».
Negli stadi italiani ci sono sempre meno spettatori e famiglie. In Spagna avviene l'incontrario. Come mai?
«Perché a differenza degli italiani che vivono il calcio con grande agitazione, gli spagnoli sono più calmi».
Sogna di andare in Nazionale?
«Questo è il sogno di ogni giocatore. Ho già vestito quella dell'Under 21, ma al momento l'unico pensiero è quello di portare il Genoa il più in alto possibile».
Le nazionali spagnole primeggiano in moltissimi sport? Dove sta il segreto?
«Più che il fisico, gli spagnoli usano la testa».
Con quale suo compagno ha legato maggiormente?
«Con i ragazzi italiani ho ancora qualche problema di comunicazione. Oltre ai due argentini, sono molto unito a Rudolf, con il quale sono compagno di stanza».
Dopo la maratona con il Grosseto la squadra ha ripreso la preparazione in vista del Catania. Arbitrerà Russo di Nola. Se dall'infermeria giungono buone notizie per Milanetto, recuperabile, per Kharja si sospetta una lesione muscolare ai flessori di destra.