da Milano
«Farina ha tradito la professione giornalistica, asservendola al Sismi con il quale, almeno dal 2004, ha mantenuto un rapporto costante. Farina ha compromesso la sua dignità e quella dellOrdine a cui appartiene, ferendo anche il rapporto di fiducia che deve esistere tra stampa e lettori».
Morale? Dodici mesi di sospensione. Dodici mesi in cui il vicedirettore di Libero, finito nella bufera per essere stato sui libri paga dei servizi segreti e averlo pubblicamente ammesso («Betulla» il suo nome in codice), dovrà astenersi, possibilmente, anche dallo scrivere una cartolina agli amici.
Lo ha deciso lOrdine dei giornalisti della Lombardia a conclusione di unistruttoria durata poco meno di tre mesi, con una «sentenza», nella quale ha contemporaneamente assolto il cronista giudiziario, ancora praticante, Claudio Antonelli, sempre di Libero, che nei contraddittori davanti al gran giurì dellOrdine è uscito sì con le ossa un po' peste, ma ha dato anche limpressione di essere solo un gran pasticcione, troppo condizionato dallingombrante personalità di Farina. Troppi o troppo pochi dodici mesi per punire adeguatamente un giornalista che ha ammesso tutti i suoi reati «deontologici» e che peraltro resta indagato dalla magistratura ordinaria?
Troppi o troppo pochi dodici mesi per un vicedirettore che, come ha riconosciuto lo stesso Consiglio regionale dellOrdine, «ha compiuto atti tendenti a orientare linformazione del suo giornale sia sul caso Abu Omar sia relativamente alle falsità rispetto al ruolo dellattuale presidente del Consiglio Romano Prodi. E nonostante ciò ha continuato a scrivere editoriali per il giornale di Vittorio Feltri»?
Se a Libero le bocche dei redattori restano cucite e laria discretamente stagnante, la Federazione della stampa non perde tempo e alza al cielo il suo grido di protesta per una sanzione disciplinare giudicata scandalosa. «Renato Farina andava radiato dallOrdine e non sospeso per 12 mesi. Delibere come quella dellOrdine dei giornalisti della Lombardia, che prevede la scandalosa e ridicola sospensione per 12 mesi di un giornalista reo confesso di aver collaborato (retribuito) con il Sismi, delegittimano di fronte alla categoria e allopinione pubblica lo stesso ruolo e la funzione dellorganismo di autogoverno deontologico dei giornalisti. Listituzione ordinistica (sic) ha un senso solo se tutela linteresse collettivo dei cittadini e dei tanti giornalisti che fanno onestamente il loro mestiere, senza stipendi corrisposti dalle fonti». Troppo poco, dunque, almeno per la Fnsi, che contesta il buonismo dei colleghi lombardi, Franco Abruzzo in testa, convinti che il vicedirettore di Libero abbia già pagato un «prezzo devastante sul piano dellimmagine e della credibilità dopo lesplosione dello scandalo», compresi gli insulti ai suoi familiari. Insomma per lOrdine, Farina sarebbe stato «bersagliato da una campagna denigratoria senza confronti. E la sanzione massmediatica è più incisiva oggi della stessa pena o della stessa sanzione disciplinare soprattutto quando il protagonista è un professionista». In serata uno dei legali di Farina, lavvocato Grazia Volo, ha definito «sconsiderata» liniziativa della Fnsi perché «irride il Consiglio regionale invocando la sanzione massima della radiazione». Lavvocato Volo ha anche espresso «scoramento per la delegittimazione totale dellorgano di giustizia di primo grado da parte di chi si troverà poi a giudicare in secondo grado».
Eppure ci sono i soldi. Due ricevute di pagamento, una di 2500, laltra di 5mila euro pagate dal Sismi allagente Betulla per i suoi servigi. «Rimborsi spese», obietta Farina negli interrogatori davanti al Consiglio dellOrdine. «Combattevo la mia guerra personale contro lIslam dopo l11 settembre e aiutavo il Sismi in questo senso», si è difeso il giornalista davanti al «tribunale» composto da altri giornalisti. È arrivato a scrivere nella lettera-confessione pubblicata da Libero l8 Luglio, reduce da sette ore di interrogatorio (regolarmente segretato) dei giudici ordinari, facendo outing: «Ho passato notizie al Sismi, ne ho rcevute, ho messo a disposizione le mie conoscenze solo per salvare qualche vita».
- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.