Come i grandi, anzi meglio. Domani e giovedì si vota per il Consiglio nazionale studenti universitari e i giovani del Pdl si sono fatti in quattro. Anzi in cinque. Letteralmente. Spaccati, con buona pace del nuovo che avanza e dei vecchi errori. Nella stessa lista per la circoscrizione Centro spicca un nome per ogni corrente, per la serie: ecco come si disperdono i consensi, visto che si vota con le preferenze.
Gli ex An sono riusciti a indicare un nome, Andrea Colasanti, per larea che fa riferimento a Bruno Prestagiovanni, finiano; un altro, Domenico Paternoster, per il gruppo di ispirazione gasparriana; un terzo, Francesco Sgura, per meloniani e alemanniani. Ma il meglio lhanno dato gli ex Forza Italia. Il coordinamento romano ha tentato loperazione unitaria candidando Matteo Santucci, consigliere damministrazione uscente di Roma3, espressione miracolosa sia di Giovane italia sia dei Club della Libertà. Invano. Perché «Cuore azzurro» ha deciso di fare azione di disturbo, indicando Daniele Colla, «operazione dellassessore Fabio De Lillo per rompere i c... al partito anche a livello regionale» accusano in tanti. Soprattutto però, il coordinamento nazionale giovani Pdl ha deciso di farsi un baffo degli ex An ed ex Fi, puntando tutto su una «indipendente»: Simona Caridi, calabrese proveniente da Vento di Cambiamento. Si tratta della lista civica di riferimento del rettore della Sapienza Luigi Frati che alle scorse elezioni si candidò fuori dagli schemi di partito. Caridi è finita nel mirino non solo perché la campagna elettorale della Sapienza vide Vento di Cambiamento schierarsi contro la riforma Gelmini. Ma anche perché alle ultime Regionali la sua lista sostenne Maurizio Saponara, professore della Sapienza e capolista Udc.
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