I giovani pugliesi contro Vendola: "Basta con la tv, vieni a Bari"

Una video lettera al presidente di pugliese di un gruppo di giovani teatranti: "Fai qualcosa Nichi, torna a far sentire la tua voce a Bari non in tv"

I giovani pugliesi contro Vendola:  
"Basta con la tv, vieni a Bari"

“Fai qualcosa Nichi, torna a far sentire la tua voce a Bari non in tv”. Giovani attori pugliesi chiedono giustizia a Vendola, ma il Governatore non risponde. Finisce così una lunga video-lettera inviata da un gruppo di professionisti teatrali baresi che ha scatenato polemiche a non finire con l’amministrazione locale. Tutta colpa di un bando pubblico uscito a marzo per partecipare a un workshop gratuito, ma solo per i partecipanti, con il maestro lituano Eimuntas Nekrosius, lautamente retribuito con fondi regionali. Condizioni essenziali dell’avviso pubblico l’invio di curricula in italiano e in inglese. Posti disponibili trenta, tanto che sul regolamento dell’avviso stesso si fissano le norme successive di selezione: a insindacabile giudizio del maestro la scelta degli aspiranti allievi che verranno successivamente sottoposti ad audizione. Bene, passa il tempo e nessuno viene chiamato. Strano vero? Tanto che i giovani attori cominciano a chiedersi cosa stesse accadendo. “Attendiamo con trepidazione - dicono nella lettera a Vendola -, rimandiamo impegni, rinunciamo a proposte di lavoro. Non si sa mai, è un’occasione troppo grande. Ancora niente...”. Poco prima dell’inizio del corso, ovvero prima del 2 maggio, sul sito web del Teatro pubblico l’elenco dei “vincitori”. Gli attori raccontano un po’ per uno il finale della storia, alternandosi davanti l’obiettivo in un gioco di scena degno di nota: “Sobbalzo sulla sedia. Ma come, e le audizioni? Doveva esserci una preselezione e delle audizioni, il bando dice così, è un avviso pubblico, sono fondi pubblici, va rispettato. Mi viene quasi voglia di agire, sento puzza di raggiro. Nessuno pretenderà di essere selezionato a priori ma che almeno siano rispettate le procedure del bando, che ci sia trasparenza. Mi sto per arrabbiare. Mi viene in mente che essendo un avviso pubblico, posso ricorrere al TAR e chiedere la sospensiva nel caso ritenga non siano state rispettate le procedure. Che faccio? Intanto vado avanti, sono proprio curioso di leggere chi sono questi fortunati e sicuramente meritevoli. Sobbalzo di nuovo sulla sedia, poi mi accascio. Che dire, ci sono tutti, ma proprio tutti. “Loro”. Le tanto decantate eccellenze del teatro pugliese. È vero, ci sono bravissimi attori, attrici, le compagnie giovani, il fiore all’occhiello del teatro pugliese, é giusto che ci siano loro, mi dico, sicuramente lo meritano. Se la selezione fosse stata annunciata solo in base al curriculum, loro l’avrebbero meritato. Il fatto è che in mezzo a loro c’è anche gente, come dire, un po’ più esperta, realizzata, diciamolo, più anziana. Grandi registi, grandi attori, direttori dei teatri stabili d’innovazione della Puglia. E qui monta l’indignazione. Perché qui, scusa Nichi, non siamo più nell’eccellenza, ma nell’eccedenza. Dimmi se è giusto che un Ente regionale, che bandisce un avviso pubblico per dare la possibilità ai professionisti pugliesi di perfezionarsi pagando un esperto con fondi pubblici, tradisca le condizioni del bando (in barba a qualsiasi legalità e trasparenza) e selezioni l’elite dei soliti noti del teatro pugliese inclusi i sessantenni realizzati, direttori degli stabili? Dov’è la trasparenza? Dove sono le politiche giovanili, le opportunità ai giovani che sono il vanto delle tue amministrazioni? Mi sa che qualcuno, in quell’Ente, ha scambiato un avviso pubblico per un corso di aggiornamento interno per manager di teatri che prendono già parecchi soldi, togliendo risorse destinate alla cittadinanza” Il presidente del Teatro Pubblico pugliese, Carmelo Grassi, si difende attraverso un'altra video-lettera pubblicata su YouTube (http://www.youtube.com/watch?v=vOEtZWjncsY) “Capiamo la delusione - spiega Grassi - abbiamo avuto tante richieste, 280.

Visto l’alto numero di domande il maestro ha reclinato la sua disponibilità e così ci siamo ritrovati a scegliere i partecipanti solo attraverso i curricula”. I ragazzi traditi concludono: “Non è accettabile, caro Nichi. Pensavamo che la gerontocrazia e le raccomandazioni facessero parte del dna di altre esperienze politiche, vecchie, superate, morte. E invece eccole qua”.

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