(...) Il tutto nasce da una perquisizione effettuata dai carabinieri del Nas (peraltro «annunciata» da un articolo del quotidiano La Repubblica che la dava per fatta) avvenuta nel settembre del 2005 alla sede della Gigi Ghirotti di Genova. In quelloccasione i militari trovarono presso la sede dellassociazione alcuni farmaci oppiacei (sedativi potenti, usati per i malati terminali di cancro colpiti da dolori terribili) che i familiari di malati deceduti avevano riportato allassociazione affinché i medici della Gigi Ghirotti potessero somministrarli ad altri malati.
Va precisato, per chi ancora non lo sapesse, che nonostante il governo Prodi con il ministro della Sanità Livia Turco abbia dato ampio spazio alle dichiarazioni sullimportanza delle cure palliative (ovvero antidolore) per i malati terminali, da quasi due anni la legge sul riutilizzo dei farmaci oppiacei da parte delle associazioni onlus come la Gigi Ghirotti manca del decreto attuativo. Quindi non è applicabile. In attesa che il governo passi dalle parole ai fatti, il riutilizzo dei farmaci oppiacei è illegale, anche se profondamente giusto e umano, e su questa base è stato possibile che il professor Henriquet venisse denunciato. Ma in attesa del processo - che dovrebbe partire non prima di ottobre - Pietro Randazzo ha cercato in tutti i modi di portare allattenzione del presidente della Repubblica e del Consiglio Superiore della Magistratura questa richiesta di rinvio a giudizio, che adesso sarà allesame del Csm proprio per volere di Giorgio Napolitano.
«Del caso sta interessandosi anche lUnione Europea che ha fortemente raccomandato allItalia di rendere legge il prima possibile la normativa sul riutilizzo dei farmaci oppiacei - spiega Randazzo -.
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