Cronache

I KILLER DEL TURISMO

L’alga non sarà «killer», come è stata frettolosamente ribattezzata. Ma chi gestisce il turismo a Genova e in Liguria, un po’ killer lo è sul serio.
Lasciamo pure perdere l’alga, diamola per acquisita. E, per una volta, lasciamo perdere anche il Comune di Genova. Concentriamoci sulla Regione: è da una settimana che riescono a fare di tutto per colpire la Liguria e il turismo. Prima, hanno praticamente ucciso la nostra regione con un fatto. O, meglio, con un «non fatto»: l’annuncio che il Terzo Valico non si farà, nè oggi, nè mai. Una pietra tombale sul futuro nostro, dei nostri figli e sullo sviluppo del porto, ma anche una pietra tombale sulla possibilità di trasformare Genova e la Liguria nel più bello degli hinterland di Milano (e di Torino) e di far diventare il turismo fra la Lombardia (e il Piemonte) e la Liguria, non un evento stagionale, ma un miracolo quotidiano.
Invece, niente. Alla faccia delle promesse elettorali, la giunta Burlando non ha mosso un muscolo per salvare l’infrastruttura più importante per la nostra vita ed ha permesso l’omicidio della Liguria senza battere ciglio. Anzi, nel centrosinistra, l’unico a provare a chiamare il 113 è stato il presidente della Provincia di Genova, Alessandro Repetto della Margherita, e gliene va dato atto. Il problema è che, probabilmente, ha sbagliato numero, visto che il suo appello è stato indirizzato a Romano Prodi. Cioè a uno dei responsabili della cancellazione del Terzo Valico dall’agenda delle priorità.
Ultimo drammatico particolare: l’assassinio della Liguria è avvenuto quasi in silenzio. Qualche reazione politica, le denunce del Giornale, come sempre in perfetta solitudine o quasi, e poco più.
Meglio, molto meglio, dedicarsi al chiacchericcio sul nulla. Su un’intervista, non su una delibera. Sul sogno di una notte di mezza estate della giunta regionale di centrosinistra di aumentare il pedaggio autostradale per i turisti che vengono in Liguria nel week-end. Proposta peraltro ammantata dal nobile proposito di reinvestire i proventi del balzello in nuove strade per decongestionare quelle esistenti. La primogenitura dell’idea è dell’assessore diessino Ruggeri, che ha rilasciato la scorsa settimana un’intervista sul tema al Lavoro-La Repubblica. Poi, l’inevitabile dibattito. Con tanto di maggioranza sull’orlo di una crisi di nervi, per l’opposizione dei cossuttiani.
Ribadiamo, stiamo parlando solo di un’idea. Ma è un’idea sciagurata, almeno quanto lo è la tassa sul lusso della Regione Sardegna: i pedaggi in Liguria sono già troppo cari, folli se si considera lo stato della nostra rete autostradale. E ancor più folle è l’idea di penalizzare i turisti - soprattutto lombardi e piemontesi - che per la Liguria sono una grande ricchezza, probabilmente la Ricchezza.
Lascia allibiti il fatto che, anzichè coccolarseli, ci sia qualcuno che pensa di penalizzarli.

Prima hanno ucciso la Liguria, oggi si accaniscono sul corpo.

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