Ariela Piattelli
I frequentatori delle biblioteche romane rappresentano un variegato pubblico, unito dalla grande passione per lo studio, per la lettura, e per quelloggetto di carta, il libro, che neanche il moderno e tecnologico formato dellipertesto è riuscito a occultarne linestinguibile fascino.
E chi meglio degli irriducibili amanti e appassionati della «Galassia Gutenberg» può decretare le migliori opere del panorama editoriale contemporaneo? Il «Premio Biblioteche di Roma», tra tutti i premi letterari italiani, rappresenta certamente una felice novità: sono infatti loro, i frequentatori abituali delle biblioteche, a selezionare i testi, a discuterne, a incontrare gli autori, e infine a scegliere la migliore opera di narrativa e di saggistica.
Coinvolte nelliniziativa sono ben ventidue biblioteche disseminate in tutto il territorio cittadino dal centro alle periferie (Bibliobus, Borromeo, Carcere di Rebibbia, Corviale, Longhena, Marconi), in cui hanno luogo gli incontri con gli autori finalisti. La giuria è rappresentata dai circoli di lettura, composti appassionati utenti delle biblioteche con unetà compresa tra i quattordici e i sessantanni. In gara dodici titoli (sei per la narrativa, sei per la saggistica): La cultura degli italiani di Tullio De Mauro, Tutta la violenza di un secolo di Marcello Flores (che incontrerà i lettori domani alla Rispoli alle 18.30) sono tra i finalisti per la saggistica. Antonia Arslan, che è finalista nella sezione narrativa con La masseria delle allodole, incontrerà il pubblico alla Biblioteca Sarti (Piazza dellAccademia di San Luca) il 24 novembre alle 18. Per la narrativa concorrono tra gli altri, Il paese delle meraviglie di Giuseppe Culicchia e Nel regno di Acilia di Marco Baliani.
I lettori «forti» ora scendono in campo
Arriva alla fase finale la nuova edizione del «Premio biblioteche di Roma». In gara anche Antonia Arslan e Giuseppe Culicchia
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