Tecnologia virtuale e archeologia romana. Insieme, in uno strano connubio che restituisce gli antichi colori ai marmi dellAra Pacis. E si perché, anche se gli oltre mille anni di permanenza nel sottosuolo del Campo Marzio hanno cancellato dal monumento voluto da Augusto ogni traccia visibile, gli addetti ai lavori sanno bene che laltare era variopinto con colori realizzati con elementi tratti dalla natura, come lo zafferano o il cromo. E domani sera, a partire dalle 21, le diverse tonalità cromatiche saranno ricreate con un sistema di software e unilluminazione pensata con energia a basso consumo.
Spazio allora allazzurro del cielo, alla corazza rossa del dio Marte perché i giochi di luce coinvolgeranno sia il versante occidentale che quello orientale dellaltare. Nel primo si soffermeranno sui pannelli raffiguranti Enea che compie i sacrifici ai Penati e su quello del Lupercale, cioè il momento saliente del mito della fondazione di Roma: Romolo e Remo allattati dalla Lupa. Nel secondo invece i colori saranno sui pannelli della Tellus, personificazione della terra madre, e su quello della Dea Roma. In più anche il grande fregio vegetale, presente su entrambi i fronti e capolavoro assoluto dellarte decorativa romana, riprenderà lantica colorazione grazie a un dettagliato riconoscimento delle specie rappresentate, oltre settanta, la cui colorazione risultata impostata rispettandone i colori naturali delle piante (di questo studio si è occupato la cattedra di Botanica delluniversità di Roma Tre).
Per ammirare lAra Pacis a colori lingresso domani sarà gratuito fino a mezzanotte, ma si tratta solo di una specie di «anteprima» perché il sistema di illuminazione, creato grazie al contributo di privati (il Gruppo romano supermercati), è permanente e sarà utilizzato in occasioni di particolari festività specie legate alla storia della città.
«Una prova generale di questo evento - ha sottolineato il sovrintendente del polo museale romano Umberto Broccoli - cè stata il 29 settembre 2008 in occasione del compleanno dellimperatore Augusto e già allora se ne è parlato tanto, perché questa sofisticata tecnologia è frutto di un complesso lavoro di studiosi che ora diventa anche spettacolo».
In effetti la scelta delle singole tinte è stata realizzata sulla base di un complesso confronto con la pittura romana, specialmente pompeiana, condotto su monumenti di età successiva ma influenzati dallAra Pacis.
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