I matrimoni finti con le donne rom

(...) Ma le nozze combinate, magari mai consumate, vengono utilizzate anche da immigrati regolari, soprattutto asiatici ed africani, per fare arrivare in Italia nell'ambito dei ricongiungimenti familiari donne che poi vengono inserite facilmente nel mondo lavorativo eludendo le quote. Innumerevoli poi sono gli espedienti usati per aggirare le leggi in materia. Il nuovo governo, per esempio, ha annunciato che d'ora in avanti saranno sequestrate le abitazioni affittate in nero a immigrati clandestini: ebbene, la contromossa (già studiata) sarà quella di fare un contratto a un immigrato regolare, che poi subaffitterà le singole stanze ai senza permesso.
Al di là della porosità delle norme, la vera difficoltà nel controllo dell'immigrazione, in una città come Milano dove la popolazione straniera supera ormai il dieci per cento e i clandestini si contano a decine di migliaia, è il suo costo. Per distinguere i regolari dagli irregolari, e poi gli irregolari «buoni» (badanti, colf, muratori, ecc., che dovrebbero potersi regolarizzare in base al nuovo DDL) da quelli cattivi (criminali, vagabondi, gente senza casa e senza lavoro, ecc.), e poi adottare eventualmente i provvedimenti di espulsione ad personam consentiti dalla legge, ci vorrebbero migliaia di poliziotti, funzionari e magistrati dediti esclusivamente a questo compito. Ovviamente, una chimera.

Il massimo risultato che si potrà ottenere sarà una specie di decimazione, o meglio «colpirne uno per educarne cento», trasmettendo così il messaggio che il nostro ha cessato di essere il Paese della cuccagna. Nella speranza, naturalmente, che quelli colpiti siano davvero i più pericolosi per l'ordine pubblico e non, come potrebbe capitare, solo i più sprovveduti.

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