I medici: ha l’orticaria Bimba di 6 anni uccisa dalla peritonite

Milano, la piccola è stata ricoverata in due ospedali

Michele Perla

da Milano

Morire a sei anni per un’appendicite che, nonostante il ricorso a due ospedali diversi, i medici non avevano diagnosticato. Una vicenda drammatica che ha gettato nello sconforto la famiglia della piccola vittima, corsa mercoledì in caserma per sporgere denuncia facendo così intervenire la magistratura che ha aperto un’inchiesta.
Il calvario della piccola Vanessa, che abitava a Cornaredo, cittadina dell’hinterland milanese, inizia la notte del 29 maggio. Ha dolori allo stomaco ed alla pancia; i genitori decidono quindi di portarla all’ospedale Fornaroli di Magenta. Lì la piccola viene visitata al pronto soccorso e subito dopo dal pediatra di turno in reparto. Le diagnosticano una banale gastroenterite.
Vanessa rimane in osservazione ancora per qualche ora e poi non essendoci motivi per essere trattenuta, viene dimessa. Ma, nonostante le cure e un rigida dieta, la bimba continua a star male. Così il 2 giugno, quando i dolori diventano più forti, la bimba viene riportata in ospedale. I genitori che nutrono qualche dubbio sulla prima diagnosi fatta a Magenta, questa volta scelgono di affidare la figlia ai sanitari dell’ospedale di Rho. I medici notano sul corpo e sul viso delle macchie, associate alle difficoltà respiratorie della paziente; così, con una diagnosi di «asma e orticaria» la ricoverano, curandola con antinfiammatori e cortisone. La bambina si riprende in fretta e durante la degenza mangia regolarmente, gioca, corre senza problemi nel corridoio, tanto che un paio di giorni dopo i genitori avrebbero voluto riportarla a casa.
Nessuno aveva capito che in realtà la bambina soffriva di appendicite. Nella notte fra sabato e domenica le sue condizioni si aggravano. «Alle 3.30 la bimba ha avuto un attacco di vomito e la situazione è precipitata improvvisamente – ha ricordato il professor Luigi Angelo Magni, primario della Pediatria di Rho -: abbiamo chiamato il chirurgo e subito è stata operata. Ma si trattava di un’appendicite perforata che non le ha dato scampo». Vanessa è stata anche trasferita alla clinica pediatrica De Marchi di Milano dove nonostante tutti i tentativi per sottrarla al tragico destino, lunedì ha smesso di respirare.
L’inchiesta della magistratura dovrà ora accertare come mai nessuno dei medici che ha visitato la piccola, abbia individuato la patologia che poi l’ha uccisa. «Quando è arrivata nel nostro reparto presentava soltanto problemi respiratori e quindi la diagnosi è stata adeguata ai sintomi – ha proseguito Magni -; probabilmente visto che in precedenza era stata già visitata da altri colleghi per i disturbi gastrointestinali in essere, la cura somministratale a base di antibiotici potrebbe aver raffreddato l’appendicite, che poi è scoppiata senza preavviso». Bisogna aggiungere che durante il ricovero a Rho pur essendo scomparsi i problemi respiratori, i medici avevano sottoposto Vanessa ad altri esami, dai quali era emersa un’infiammazione in corso.

«Per questo motivo abbiamo disposto alcune radiografie ai polmoni che hanno però dato esito negativo», ha concluso il primario. Insomma a tutto si pensava fuorché all’appendicite, anche perché, secondo i medici, palpando l’addome non era stato rilevato nulla che facesse pensare all’infiammazione degenerata in peritonite.

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