I Nas trovano dentifrici «tossici» in Liguria

Portano la marca «Colgate» ma sarebbero stati importati illegamente da Cina e Africa Un milione di tubi ritirati dai banchi di Spagna e Canada

(...) confezioni, aveva dichiarato che in Italia non vi era allarme. Ma non è così. Infatti il dentifricio incriminato è stato ritirato già dal mercato canadese e spagnolo: la Food and Drug Administration, massimo organo di controllo americano sui prodotti di consumo, ha rintracciato un composto tossico, il «dietilenglicol», in alcuni dentifrici prodotti in Paesi non Ue. A questo punto anche l’Italia è nella lista nera e confezioni non a norma sono state scoperte ieri oltre che a Genova a Roma, Cremona, Aosta e Firenze. Occorre dire prima di tutto che i vertici dell’azienda «Colgate», prima vittima del raggiro, ricordano che i loro dentrifici sono in regola.
I Nas liguri, coordinati dal maresciallo Alessio Melpignano, hanno setacciato in poche ore 25 punti vendita della regione trovando il dentrificio in ben due rivendite che avrebbero acquistato la merce - proveniente dal Sudafrica - da un grossista di Padova. I campioni prelevati sono stati inviati per l’indagine tossicologica a Roma, presso l’Istituto Superiore di Sanità. I risultati sono attesi per i primi giorni della settimana, ma si teme che vi siano contenute le sostanze già rintracciate in Canada (dove sono state sequestrate circa 900 mila confezioni) e Spagna. A far paura, più ancora del batterio(che sarebbe presente nel prodotto di provenienza africana), è il «dietilenglicol» sostanza tossica per il fegato e i reni la cui dose letale sarebbe stimata tra 0,014 e 0,17 milligrammi per chilogrammo di peso corporeo umano.
Questa sostanza è stata trovata in una parte dei centomila tubi di dentrificio contraffatti o importati illegalmente proprio in Spagna, dove, sempre secondo i giornali locali, una parte (circa diecimila) sarebbero stati consegnati in buona fede ai pazienti di un ospedale di Valencia. Il provvedimento di sequestro è scattato dopo la scoperta che grossi carichi di questo prodotto sospetto - provenienti secondo i media spagnoli dalla Cina o dall’Africa -, avevano eluso i controlli sanitari alla frontiera. Le analisi eseguite dalle autorità spagnole hanno evidenziato che in una parte di questi dentrifici era contenuto proprio il «dietilenglicol», utilizzato in Cina, ma messo al bando negli Usa. Invece i dentrifici «taroccati» provenienti dall’Africa non avrebbero questa sostanza, che comunque per creare un danno severo alla salute dev’essere assunta in quantità rilevanti e per molto tempo. Per fare un esempio un ragazzino di dodici anni dovrebbe ingerire un tubo intero da 80 millilitri per restare intossicato.
A questo punto, come riconoscere le confezioni? Il logo contraffatto Colgate è accompagnato dalla marca Tri Leaf Spearmint e porta scritte in inglese, ma nessuna in italiano: inoltre sull’etichetta è riportato come luogo di produzione Brasile, Turchia, Sudafrica o Spagna. «Questo tipo di confezione, senza scritte in italiano, è comunque già illegale - spiegano dal Nas -, anche se il contenuto non è tossico».

Adesso, mentre continuano le ricerche, le autorità di controllo agiranno sul grossista per risalire alla mappa di distribuzione del prodotto e farglielo ritirare dal commercio.
«È presto per parlare di responsabilità», precisano ancora i militari del Nas. Intanto l’operazione «sorriso pulito» continua.

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