I 5 Stelle sono una creatura di Grillo

Conte non ha dato alcun contributo, anzi, non appena egli è comparso sulla scena politica, il movimento è passato da oltre dieci milioni di voti ad una manciata

I 5 Stelle sono una creatura di Grillo
00:00 00:00

Gentile Direttore Feltri,
secondo lei, chi ha ragione tra Beppe Grillo e Giuseppe Conte? Il comico vuole riappropriarsi di nome e simbolo del Movimento da lui fondato, di cui ora Conte è leader e capo. Lei da che parte sta?

Paolo Bove

Caro Paolo,
non posso che stare dalla parte della giustizia e del diritto, quindi dalla parte di Beppe Grillo, individuo che non mi sta simpatico, che non mi è mai piaciuto, che fa pena pure come comico, figuriamoci come politico, ma al quale tuttavia dobbiamo dare atto di avere subito un furto, ossia il taccheggio di un partito da lui inventato ed edificato insieme al suo ex socio Gianroberto Casaleggio. Peraltro, faccio presente che il Movimento Cinque Stelle ha avuto un successo clamoroso, grazie al quale ancora si mantiene a galla in qualche modo, soltanto per merito della credibilità, del carisma e della presa che Grillo aveva (e conserva tuttora) sul pubblico nonché su un bacino ampio di elettori. Conte non ha dato alcun contributo, anzi, non appena egli è comparso sulla scena politica, il movimento del giullare è passato da oltre dieci milioni di voti ad una manciata. Eppure, nonostante i numerosi flop, quest'uomo, Giuseppe Conte, è riuscito a sottrarre nome e simbolo del partito e a farne cosa propria. È stata una vera e propria espropriazione per personale utilità o anche una occupazione abusiva, legittimata apparentemente attraverso il voto sulla piattaforma, a cui hanno partecipato pochi iscritti non esclusi dalla votazione. Il M5s sopravvive per effetto della eredità di Grillo e non per le qualità di colui che si è autodefinito «avvocato del popolo», il quale, a mio avviso, è stato il peggiore Primo ministro della storia. Grillo ha colpa in tutto questo. I grillini predicavano di essere stufi di premier sbucati fuori dal nulla, imposti dall'alto, mai passati attraverso le urne, mai presentatisi al cospetto del popolo. E, contraddicendo ciò, appena giunti al governo, hanno voluto un presidente del Consiglio sconosciuto agli italiani, un signor Nessuno, mai votato, mai eletto da nessuna parte, nemmeno in un consiglio comunale, presentandolo agli italiani quale uomo virtuoso. Conte stesso disse che avrebbe accettato l'incarico per «spirito di servizio», tornando ai suoi impegni quale legale e professore una volta conclusosi il mandato. Macché! Egli è rimasto, indisposto assolutamente a mollare. E ha fatto di più, si è preso il partito che lo ha lanciato, estromettendo chiunque altro, persino i suoi legittimi fondatori. Mi domando come facciano quei pochi elettori di cui ancora gode il Movimento ad attestare la propria fiducia ad un soggetto simile, il quale afferma una cosa e ne fa un'altra e dimostra ingratitudine nei confronti di chi gli ha concesso fiducia, Beppe Grillo, tradito e spogliato di un suo bene, di una sua creatura, pensata, generata, messa al mondo, allevata.

E sono contento di apprendere che, dopo sei mesi dallo scippo di nome e simbolo, Grillo sia tornato alla carica e abbia deciso di portare in tribunale l'avvocato del popolo, il quale si dice fiducioso e sereno, ma che, secondo me, tanto tranquillo non è.

Nome e

contrassegno del partito sono di Beppe Grillo. Giuseppe Conte si faccia i propri, se ne è capace, anziché prendersi quelli altrui, quelli di chi lo ha messo dove sta e dove non sarebbe mai arrivato senza Grillo medesimo.

Commenti
Pubblica un commento
Non sono consentiti commenti che contengano termini violenti, discriminatori o che contravvengano alle elementari regole di netiquette. Qui le norme di comportamento per esteso.
Accedi
ilGiornale.it Logo Ricarica