I neozelandesi giocheranno la rivincita con gli azzurri all’Olimpico

La tentazione di buttarla in politica è forte: perché la Moratti c’era riuscita e Pisapia no? Perché il 14 novembre 2009 gli All Blacks poterono affrontare l’Italia a San Siro, trasformando per un giorno il Meazza nella Scala del rugby, e invece il 17 novembre 2012 la rivincita di quella sfida dovrà emigrare a Roma, all’Olimpico, lasciando delusi e arrabbiati qualche decina di migliaia di appassionati dell’uovo di cuoio? Sarebbe facile rispondere: perché la Moratti si infervorò e ci mise del suo, forte anche di essere cognata di uno dei due padroni di casa dello stadio, e invece da Giuliano Pisapia non è arrivata neanche mezza parola. Ma non sarebbe giusto, perché - magari in modo meno veemente - anche l’attuale assessore allo sport, Maria Chiara Bisconti, si è data da fare per aprire San Siro ai tutti-neri neozelandesi. E se è un problema di relazioni personali, anche Pisapia ha tra i suoi consiglieri Milly Moratti, che del presidente dell’Inter è direttamente la moglie.
E allora? Come è stato possibile che un evento che nell’autunno di tre anni fa emozionò anche la Milano che di rugby non sapeva niente (in quei giorni c’erano All Blacks dappertutto: all’Arena, al Beccaria, in via Montenapoleone) oggi sia stato scippato e trasferito a Roma? Sullo sfondo di questa storia, va tenuto presente, si incrociano due campanilismi: milanesi contro romani, e amanti del rugby contro calciofili. Rivalità ataviche e sempre pronte a riesplodere.
Se si bazzicano i blog degli appassionati del rugby (gente, va detto, a volte un po’ talebana) la risposta è netta: è colpa di Inter e Milan che non hanno voluto; che per invidia dello charme del rugby - e per venali faccende di sponsor - hanno messo i bastoni tra le ruote al grande evento che nel 2009 riempì il Mezza con ottantamila persone; il Mezza, che è di tutti, viene gestito da Inter e Milan come cosa loro; e la politica si adegua.
Dall’altra parte, la versione del Consorzio San Siro - ovvero di Inter e Milan, che hanno lo stadio in affitto dal Comune - dice che non è vero niente; che anche Inter e Milan ci tenevano a portare il match al Mezza, tanto che erano pronti a diventare partner dell’operazione; che però il 20 o 21 novembre il calendario Uefa prevede che si giochi la Champions e non si fa in tempo a rizollare il campo; che probabilmente l’Inter in Champions non ci sarà, ma allora giocherà in Europa League che si tiene il giovedì; e che in fondo è un po’ colpa degli All Blacks che si sono impuntati sul 17 novembre, perché se avessero anticipato di una settimana - quando invece andranno a giocare a Parigi - il calcio avrebbe volentieri ceduto loro il suo palcoscenico.


Colpa dell’Inter, colpa del Milan, colpa di Pisapia, colpa degli All Blacks? L’impressione è che con un po’ di buona volontà in più da parte di tutti gli ostacoli si sarebbero rimossi, perchè rifiutare gli All Blacks per far giocare l’Europa League (roba che la gente non guarda neanche pagata) suona un po’ buffo, e ancora più buffo è accampare la scusa dei danni al terreno di San Siro, che è un campo di patate e di cui peraltro ieri è stata annunciata la conversione al sintetico. Ma forse neanche la federazione del rugby ci teneva più di tanto, visto che ha l’Olimpico a portata di mano.

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