I no global vanno a scuola La lezione? Come picchiare

Da Marx a Bruce Lee, ovvero gli antagonisti passano dalla lotta di classe alla lotta libera. Forse memori della figuraccia rimediata la settimana scorsa quando quattro nerboruti albanesi sciolsero una loro manifestazione, gli anarchici della «Stamperia occupata» di via Giannone riprenderanno i corsi di difesa personale.
Lunedì 8 novembre infatti, un centinaio di antagonisti scesero in piazza per protestare contro il ferimento di Lacine, africano di 22 anni, e l’arresto di Enzo, 29 anni, in estate assidui frequentatori del centro sociale «Bottiglieria», poi sgomberato il mese scorso. I due si trovavano in un auto rubata che un paio di sere prima aveva saltato un posto di blocco travolgendo un agente. Un collega sparò alle gomme ma colpì l’africano. Da qui la manifestazione inscenata lunedì sera quando un centinaio di giovani partì da via Gola, attraversò piazza XXIV maggio, Ticinese, per poi piegare verso Molino delle Armi, De Amicis e girare attorno a San Vittore, tra grida, slogan, fumogeni e scritte sui muri.
Verso le 22, sulla via di ritorno, l’epico scontro all’imbocco di via Solari. Un’auto piomba sul corteo che blocca il traffico, sgomma, frena e riparte con il chiaro intento di aprirsi la strada a tutti i costi. La vettura viene circondata dai manifestanti, si prospetta il peggio, la polizia si prepara a intervenire per evitare un pestaggio, quando dalla macchina scendono quattro albanesi grandi, grossi, determinati e soprattutto cattivi. Molto cattivi. Volano schiaffi e spinte. La Digos pensa che forse è il caso di intervenire sì, ma per difendere gli antagonisti. Che però a quel punto hanno già capito di trovarsi di fronte non al solito automobilista sprovveduto, e neppure poliziotti che si prendono insulti e sassate senza reagire, ma balordoni pronti a tutto. E decidono che forse è meglio soprassedere. Così la manifestazione si apre come il Mar Rosso di fronte a Mosè e l’auto degli albanesi passa indisturbata.
Un paio di giorni dopo, curiosa coincidenza, su Indymedia, sito antagonista, appare l’annuncio: «Da Venerdì 19 novembre ricomincerà il corso interrotto a metà ottobre di difesa personale, il corso è aperto a tutti, non si parla né di sport né di arti marziali, solo ed esclusivamente di difesa personale perché tutti possono imparare a difendersi». Una sottile distinzione che viene di seguito puntualizzata con lunghe e arzigogolate argomentazioni: «Autodifesa, o difesa personale, è la capacità propria di saper gestire o evitare una disputa non necessariamente violenta tra individui che, per svariati motivi, possono giungere ad uno scontro. È molto diffusa l’opinione che la difesa personale sia solo un insieme di tecniche ed insegnamenti atti ad atterrare un avversario prima che sia lui a farlo, confondendo l’autodifesa con lo street fighting...eccetera, eccetera, eccetera».

Come dire «Mica siamo come quei fanatici tutto muscoli e niente cervello che praticano pugilato, karatè e kung fu per poi fare i bulletti in strada». Sarà, ma vista la figuraccia rimediata dieci giorni fa, un corso intensivo di arti marziali non farà male ai «compagni». Per gli interessati, sempre su Indymedia, giorni e orari delle lezioni.

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