I nostri soldi Dopo il rally dei mercati

Dai minimi toccati il 9 gennaio a 14.402 punti, l’indice Ftse Mib di Piazza Affari ha messo a segno in tre settimane un rialzo di oltre il 14 per cento. Se sarà vera gloria o no è presto per stabilirlo, anche perché per molti aspetti lo scenario di riferimento appare ancora critico. Sicuramente, però, gli esperti di mercato appaiono decisamente più ottimisti. È il caso degli economisti di Equita Sim, che nella consueta analisi mensile dei mercati, relativa a febbraio, si dicono positivi sull’Italia. Fermo restando che nel breve termine potrebbe verificarsi una piccola correzione innescata da un po’ di prese di profitto (in gergo profit taking), le ragioni di questa positività per l’anno in corso sono molteplici. Innanzi tutto, la considerazione che le previsioni di utili societari e di crescita dell’economia sono già state riviste verso il basso. Inoltre, essendo scesi assai i prezzi di molti titoli che staccheranno un dividendo in linea con le previsioni, per diverse azioni si prevede un rendimento molto interessante (Enel, Telecom risparmio, Terna e Snam sono tutte sopra il 7%; Mediaset e Atlantia poco sotto).
A giocare un ruolo fondamentale, poi, è la Banca Centrale Europea (Bce), che secondo gli economisti di Equita «appare ora molto più determinata a superare la crisi». Basti pensare ai programmi di rifinanziamento alle banche (i cosiddetti «Ltro»), che possono così prendere a prestito ingenti quantità di denaro a tassi di interesse pari ad appena l’1 per cento. Inoltre, gli analisti della Sim fanno notare che le azioni europee, e italiane soprattutto, risultano ancora «ampiamente sottopesate nei portafogli di investimento».
Anche gli esperti di Intermonte, nel consueto studio mensile sui mercati, appaiono ottimisti. «Alla fine del 2011 - spiegano - eravamo diventati più positivi sul settore bancario e nel complesso sulla Borsa. E anche adesso, con la Bce che sta continuando a fornire liquidità illimitata al sistema, pensiamo che il rally sia destinato a continuare». Certo, non mancano i rischi, primo fra tutti quello legato alla situazione critica della Grecia, ma l’ottimismo sembra prevalere. Secondo Intermonte il modo migliore per sfruttare i possibili ulteriori rialzi del mercato è attraverso le banche.
«Le nostre preferite - spiegano gli analisti - sono Banco Popolare, Mediobanca e Unicredit». Per quel che riguarda in particolare il gruppo guidato da Pier Francesco Saviotti, Intermonte prevede che nel breve proceda al riacquisto (buyback) delle obbligazioni Tier1 e Tier2, con annesso beneficio a livello di patrimonio. La banca di Piazza Cordusio, invece, è ben vista perché ha appena concluso con successo un aumento di capitale da 7,5 miliardi. Il dividendo stimato per il 2012 da Intermonte è di 0,12 euro con un rendimento del 3,2 per cento.
Tra le azioni più cicliche, Intermonte apprezza Prysmian, Stm, Pirelli, Eni e Saipem, mentre in termini più speculativi Ansaldo Sts è da preferire a Impregilo. Guardando alle aziende più piccole, Intermonte vede rosa per Geox, Indesit, Diasorin e Amplifon.

Tra le ragioni della loro positività nei confronti del mercato, gli esperti di Equita sottolineano che le quotazioni di molte azioni viaggiano sui livelli più bassi di sempre. In particolare, rientrano in questo gruppo le banche (la preferita di Equita, in questo momento è Popolare di Milano), Autogrill, Azimut, Buzzi Unicem, Enel e Prysmian.

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