
"Il vandalismo di oggi, causato da frange violente, non trova giustificazione e certamente non aiuta la causa di Gaza". Parola del sindaco Beppe Sala che commenta a caldo le devastazioni e gli scontri tra manifestanti e forze dell'ordine tra la Stazione Centrale e via Pisani. "In queste ultime settimane - osserva - si sono succedute a Milano manifestazioni molto partecipate a difesa della causa Palestinese, sempre in maniera pacifica" osserva. Ma non questa volta, in cui da Milano sono andate in onda "scene indegne" come le ha definite la premier Giorgia Meloni. "La voglia di sfasciare tutto sta trasformando la zona intorno alla Stazione Centrale e via Pisani in un campo di battaglia - ha continuato il sindaco -. Bisognerà identificare il più in fretta possibile i responsabili di tutto ciò".
Il corteo Pro Pal, partito con un concentramento in piazzale Cadorna alle 10 si è snodato pacifico fino a piazza Duca d'Aosta. Qui avrebbe dovuto fermarsi: a sorpresa, invece, migliaia di manifestanti hanno cercato di sfondare l'ingresso della Stazione che verso le 13 era stata chiusa. Centinaia di manifestanti vestiti di nero hanno cominciato a scavalcare la cancellata per invadere la Galleria delle carrozze, mentre con cartelli stradali, cestini e transenne spaccavano vetrine e porte di accesso alla stazione. Qui la situazione è sfuggita di mano, molti studenti, cittadini e professori si sono allontanati immediatamente non riconoscendosi in questo epilogo, mentre i manifestanti hanno tentato di invadere i binari, ma sono stati respinti: la circolazione ferroviaria è rimasta comunque bloccata dalle 14.40 alle 15.10.
Spintoni, lanci di fumogeni e cariche di alleggerimento nell'atrio dalla stazione, poi sono partite la sassaiole cui gli agenti hanno risposto con il lancio di lacrimogeni, ma scene di vera e propria guerriglia urbana si sono viste più avanti, in via Vittor Pisani, con i manifestanti che hanno costruito vere e proprie barricate, cassonetti rovesciati, vetrine spaccate. Il viale che porta in Stazione è diventato spettrale tra serrande dei negozi abbassati, camionette della polizia, cassonetti rovesciati, rifiuti bruciati e fumo di lacrimogeni nell'aria. Il bilancio della manifestazione "Bloccchiamo tutto" in sostegno del popolo palestinese, è di 10 fermati e 60 agenti feriti. "Sono tornati a Milano i cortei dei pacifisti picchiatori che attaccano le forze dell'ordine di cui, sinceramente, non si sentiva affatto la mancanza" osserva Valter Mazzetti, segretario generale Fsp Polizia di Stato. Esprime, "come sempre", solidarietà alle forze dell'ordine il presidente di Regione Lombardia Attilio Fontana -. Certamente la guerriglia e la violenza non sono gli strumenti migliori per cercare di far sentire le proprie idee e, se del caso, cercare di convincere altri ad avere quelle stesse idee".
"Quello a cui abbiamo assistito non ha nulla a che vedere con Gaza o con la pace. È stata solo l'ennesima scusa per colpire lo Stato e aggredire chi lo rappresenta" attacca Deborah Dell'Acqua, vice coordinatore cittadina di FdI, che chiede che i responsabili paghino i danni ala città. "Le immagini di oggi sono la dimostrazione sempre più evidente dell'odio che proviene da questi ambienti - attacca Silvia Sardone, vice segretario della Lega -. Questi delinquenti, professionisti dello scontro in piazza e degli attacchi alla Polizia, sono ormai come dei terroristi".
Ma anche a sinistra non sono mancate le condanne alla scia di devastazioni: "Grave e
inaccettabile. Gli atti di vandalismo e gli scontri con le forze dell'ordine non hanno nulla a che vedere con la difesa del popolo palestinese" dichiara Michele Albiani (Pd), presidente della Commissione comunale Sicurezza.