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I Papaboys di Battipaglia vogliono «oscurare» Grillo per insulti al Pontefice

Prima hanno querelato il quotidiano «Liberazione» e Adriano Celentano per essere stati troppo pesanti con papa Benedetto XVI, adesso è la volta di Beppe Brillo che verrà portato in tribunale per aver concesso nel suo sito Internet www.beppegrillo.it troppo spazio a chi insulta in modo del tutto gratuito e blasfemo il Vicario di Dio in terra. Ad adire le vie legali sono i membri dell’Associazione Benedetto XVI, altrimenti chiamati i Papaboys di Battipaglia. Tramite il loro presidente, Gianluca Barile, hanno chiesto allo studio legale Vito Lupo di avanzare istanza all’autorità giudiziaria competente per il sequestro della pagina anti-Papa. «L’Associazione intitolata all’attuale Pontefice - si legge in un comunicato - sa bene che bisogna perdonare, ma offendere il Vicario di Cristo, nonché successore di Pietro, appare blasfemo e di pessimo gusto. Se questo poi avviene nei confronti di un Papa che in sei mesi e mezzo di pontificato ha già attirato l’attenzione e l’affetto di milioni di persone, gli insulti e le offese appaiono ancor più fuori luogo. Molti soci hanno elevato la loro protesta nei confronti dei contenuti anti-papa del sito di Grillo scrivendo all’e-mail clubbenedetto@libero.it.

Pur conscia che con le denunce non si risolvi tutto, l’Associazione Benedetto XVI di Battipaglia (Sa) spera almeno, in questo modo, di far scrivere la parola fine a processi mediatici che non hanno nulla a che vedere con la libertà di espressione e che invece non fanno altro che offendere la figura del Papa dell’unità e della pace: Benedetto XVI».

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