«I pareggi? Abbiamo fatto miracoli»

Nel segno di Luciano Zauri, illustre assente della sfida odierna. Due anni fa un suo fallo di mano, a dir poco clamoroso (sulla linea di porta si immedesimò nel portiere, e con uno scatto di reni straordinario deviò la palla che stava entrando nella sua porta senza fra l’altro essere visto dalla terna arbitrale) impedì la divisione della posta con i viola (finì 1 a 0 per i laziali), mentre nello scorso campionato griffò la vittoria dei suoi, stesso risultato, questa volta senza recriminazioni da parte dei toscani verso il direttore di gara. Oggi però il portafortuna non ci sarà, complice il cartellino rosso rimediato al 92’ di Ascoli-Lazio di mercoledì.
Così ci si immerge nel pathos agonistico odierno cercando nuovi stimoli e spunti degni di nota, come potrebbe essere la sfida incrociata fra il recente passato e il presente del club di Formello, vedi il dualismo Liverani-Ledesma, col sudamericano costretto a inizio stagione a rincorrere il fantasma dell’ex capitano laziale e trasformatosi nel corso della stagione nel punto di forza del rombo disegnato dall’allenatore di Rimini. Che in settimana ha cercato di allontanare le critiche, figlie dei due pareggi consecutivi maturati contro il Chievo e la banda-Sonetti, sottolineando che «nel girone di ritorno abbiamo fatto 31 punti, più di quanti ne ha fatti l’Inter, con 15 risultati utili consecutivi» e che «non dobbiamo inoltre dimenticare che ci sono gli avversari e che un calo ci può stare». Come a dire «lasciate fuori le polemiche dallo spogliatoio di Formello, non è il caso». Ne deriva che nel corso della conferenza stampa di ieri il tecnico ha preferito concentrarsi sull’imminente sfida con i dipendenti della famiglia Della Valle: «Le insidie maggiori di questa gara vengono dal valore della Fiorentina, lo scorso anno aveva raggiunto la Champions e in questo, se non fossero stati penalizzati, sarebbe dietro di noi solo di un punto». E sui suoi: «Siamo consapevoli delle nostre forze, la squadra ha sempre risposto anche nelle difficoltà e sono sicuro che lo farà anche con i viola». Poi, inevitabili diventano i riferimenti agli assenti fra i «formelliani» («Noi in emergenza? No, direi semiemergenza!») e sui suoi ex giocatori che ora militano nella formazione di Prandelli, vedi Pazzini e Montolivo: «Sono il futuro del calcio e sono sicuro di quello che dico proprio perché li ho allenato». Al contrario dell’immediato dopo-Ascoli, Rossi stavolta non ha dribblato i cronisti.

Anzi, si è fermato più del solito a colloquiare con loro, puntando insieme i riflettori su Jimenez: «Deve giocare sereno e non dimostrare nulla a nessuno». Giocherà Peruzzi fra i pali con Belleri e Bonetto in linea con Siviglia e Stendardo al centro della difesa. A centrocampo Ledesma, Jimenez, Manfredini e Mutarelli. Davanti i soliti Rocchi e Pandev.

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