I passi della ricerca nella lotta allo smog L’impegno di Bmw

nostro inviato a Ginevra

Prototipi, sogni, voli pindarici, all’insegna della fantasia e della creatività. Ma dietro alle luci dei riflettori del Salone dell’auto di Ginevra si respira voglia di concretezza. Le auto devono saper emozionare, essere oggetto di desiderio, ma anche contenere i consumi.
A Ginevra si parla soprattutto di risparmio energetico, di riduzione delle emissioni, di rispetto per l’ambiente, di ecologia. In casa Bmw (oltre 106mila dipendenti, 48,9 miliardi di euro il volume di affari, un milione e 374mila auto prodotte, comprese le Mini e le Rolls-Royce) è stato coniato un termine: «Efficient Dynamics», per indicare che l’efficienza va perseguita in ogni fase della progettazione e della produzione. Nel medio e lungo termine, cioè tra 10 e 15 anni saranno disponibili altre soluzioni: le auto ibride, poi quelle a idrogeno, ma per ora vanno fatte altre scelte che portano all’innovazione di molti processi. Christoph Huss, vicepresidente di Bmw, responsabile science and traffic policy, ricorda che solo il 16% delle emissioni di anidride carbonica sono imputabili all’auto, l’84% dipende dal trasporto merci, dall’industria dell’energia e dal riscaldamento delle abitazioni. Tuttavia l’auto, nonostante gli sforzi compiuti, è la principale imputata dell’inquinamento dell’aria. In questi anni i costruttori più illuminati hanno realizzato motori con maggiori prestazioni, ma al contempo più parchi nei consumi, con migliori qualità aerodinamiche per limitare il dispendio di energia, con pesi ridotti grazie all’impiego di materiali innovativi: dall’alluminio al magnesio, alle fibre di carbonio. L’iniezione diretta stratificata nel motore a benzina ha consentito una migliore combustione, migliorando la miscela. L’alternatore, già sulle auto più moderne, si attiva solo quando al motore non è richiesta potenza, cioè in fase di decelerazione, ricaricando in tal modo le batterie solo nella frenata. Un altro dispositivo (frizione auto start-stop, già di serie sulla Serie 1 con 4 cilindri) consente quando si è fermi al semaforo, di spegnere il motore schiacciando la frizione e mettendo il cambio in posizione neutra. Agendo ancora sulla frizione il motore riparte. Sul cruscotto alcuni modelli indicano l’attimo di cambio marcia con il massimo risparmio energetico.
I nuovi 4 cilindri Bmw hanno ridotto il consumo di carburante del 20%. Nella Serie 1 si è ottenuta una riduzione del peso di 17 chilogrammi grazie all’impiego nel basamento motore dell’alluminio e di altri materiali leggeri. Una Bmw 320 del 1983 consumava 9,8 litri ogni 100 chilometri, contro i 7,4 di un analogo motore realizzato oggi che consente quindi un risparmio del 25 per cento.
Oggi si sono moltiplicati gli sforzi sul fronte dell’efficienza. Anche nel passato si era arrivati a importanti risultati: alla fine degli anni ’80 i primi motori a benzina a 4 valvole hanno migliorato la combustione. Nel 1992 la fasatura variabile in aspirazione e i sistemi di controllo del battito in testa e la geometria variabile, hanno inciso positivamente. Nel ’98 anche i diesel si sono innovati impiegando il sistema common-rail che consente a tutti gli iniettori di adottare una pressione costante grazie all’impulso elettrico.

Nel 2001 il sistema Valvetronic adottato sul motore 4 cilindri, installato sulle 316 e 318, ha consentito ottimi risultati sul fronte del risparmio e per questo è stato esteso ai motori a sei, otto e dodici cilindri. Dal 1995 al 2004 l’industria dell’auto ha ridotto in Europa del 13% la quota di anidride carbonica.

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